"Senza regole per i social nessuna
democrazia è più possibile": lo scrive sul suo profilo Instagram
lo scrittore Roberto Saviano accompagnando il messaggio da una
foto di Donald Trump, nel giorno in cui ha vinto le elezioni
presidenziali Usa.
"Aver permesso che l'attenzione fosse ridotta a 8 secondi,
che le news implodessero nella superficialità più ridicola, aver
dato spazio, centralità e autorevolezza a qualsiasi nullità con
una manciata di follower (spesso comprati, quindi bot)… tutti
esperti di tutto ha distrutto la democrazia - riflette Saviano
-. Il dibattito politico spostato sui social è stata la sua
esecuzione. Sì, ovviamente la responsabilità della vittoria di
Trump non può essere data solo ai social; le sinistre hanno
fallito ovunque, nei progetti, nelle strategie, nella scelta dei
propri leader anche nel non saper fermare lo strapotere delle
big tech".
Per Saviano, "l'unico obiettivo è farti stare il più
possibile, prenderti dati e venderli per pubblicità. Chiunque
creda - me idiota per primo - che altro ci sia, si sta
ingannando alimentando come in questo momento un luogo che non
ha altra ragione che far consumare velocemente, male, e
ingaggiare nel peggior modo possibile i suoi consumatori. Nuovi
social devono nascere nuove regole essere date, trasparenza
imposta. Social e web lasciati senza regole hanno permesso Trump
- osserva -. La fogna di Twitter (nel frattempo è diventato X),
di Facebook, Instagram e TikTok lasciata senza regole, senza
competitor europei. La tv era meglio? No, ma diversa, finanche
plurale. I giornali migliori? No, sempre portatori di interessi,
ma l'abbandono da parte dei lettori era possibile e la linea
controllabile. Abbandono che si è ormai quasi del tutto
consumato. I quotidiani chi li legge più? Nei social, in questi
orrendi social sei inchiodato e inconsapevole di come
funzionino. Cosa ci resta? Far saltare la fogna dei social?
Cambiarli? E come? Dalla periferia italiana, poi?", conclude
Saviano.
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