FUMETTIBRUTTI, TUTTE LE MIE COSE
BELLE SONO RIFATTE (FELTRINELLI COMICS, PP. 136, EURO 19)
"Essere fumettista significa essere sempre sola, senza ferie o
malattia. Inoltre, il libro a cui lavori per un anno viene letto
al massimo in un paio d'ore. E' frustrante", scrive così
Fumettibrutti - nome d'arte di Josephine Yole Signorelli - , nel
nuovo memoir 'Tutte le mie cose belle sono rifatte', uscito per
Feltrinelli Comics. Il volume prosegue la 'Trilogia esplicita'
dell'autrice che comprende 'Romanzo esplicito', 'P. La mia
adolescenza trans' e 'Anestesia'.
Pagina dopo pagina, Fumettibrutti riavvolge il nastro dei
ricordi e il momento in cui a diciassette anni ha capito di
essere una ragazza. Il libro è una narrazione all'insegna della
verità che diventa filo conduttore: "Mentre cerco il motivo per
cui scrivo, sono certa che uno sia la sincerità", afferma
l'autrice nel capitolo intitolato 'Terapia ormonale' in cui
ripercorre le tappe della trasformazione del suo corpo. "La
modifica della voce è stato l'intervento più importante", spiega
e rivela: "Prima, per la paura non facevo quasi nulla". Parlare
per lei diventò più facile, così come le piccole azioni
quotidiane, "andare al panificio" e "ordinare al ristorante".
"Grazie alla mia nuova voce, ho avuto la possibilità di vivere
esperienze in tranquillità" ma aggiunge: "però non è giusto" e
si interroga sul perché le persone transgender debbano
modificare qualcosa per andar bene agli altri. Uno dei
personaggi del libro, un guerriero con katana esclama: "Una
società che accetta i corpi transgender solo se medicalizzati è
una società fascista". La trama del fumetto fluisce intrecciando
realtà e sogno e a un certo punto compare una trionfante Sailor
Moon con la didascalia: "peccato non vivere in un cartone
animato".
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