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Libri: la vita di Bortolotti, quando la scultura è una carezza

Libri: la vita di Bortolotti, quando la scultura è una carezza

+++++ Ripetizione con il cognome dell'autrice corretto ++++++

MILANO, 17 dicembre 2024, 13:19

Redazione ANSA

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Uno splendido Avvenire (Eletta Flocchini, Ed. La Nave di Teseo, 288 pagine, 20 euro) Ha scolpito un Cristo che domina le vallate, nudi femminili accarezzati con delicato rispetto e la tenerezza di volti di infanti, Timo Bortolotti artista del '900 al quale Eletta Flocchini dedica una emozionante biografia sotto forma di romanzo, Uno splendido avvenire, edito da La Nave di Teseo.
    "Al di là delle sue opere monumentali per cui è più noto era soprattutto un interprete straordinario dei sentimenti umani - ha detto Flocchini, scrittrice, giornalista del Corriere della Sera e critica d'arte - Entrava nell'animo di una persona e coglieva il suo animo senza mai svelarla del tutto". Nato a Darfo (Brescia) nel 1884, figlio di un impresario di cave, la consuetudine con la materia prima fa parte della crescita di Bortolotti e ne decreta la sua passione. Ma resta orfano a 10 anni, la sua strada sarà un pò più travagliata e raggiungerà lo stesso molti traguardi. Negli anni gli vengono commissionate opere monumentali, riceve diversi premi e riconoscimenti, espone alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia e diventa amico di Sironi e Carrà. "Dal mio punto di vista tuttavia non ha avuto una grande fortuna critica - ha spiegato Flocchini - E' stato inserito in un filone di enfasi celebrativa che in realtà non gli apparteneva particolarmente e il mio desiderio nello scrivere questo libro è stato proprio quello di accendere i riflettori sotto forma di romanzo discostandomi dal saggio critico".
    Bortolotti, morto nel 1954, è stato anche un grande interprete del mondo femminile. Cresciuto in un ambiente matriarcale (la mamma, due sorelle, tre mogli, la prima morta dando alla luce la primogenita, 4 figlie), da ogni sua opera traspare rispetto, attenzione, delicatezza per le donne. Quando Alba, la sua prima figlia, manifestò interesse per l'arte, fece di tutto per aiutarla ad entrare in quel mondo. " Si adoperò in ogni modo perchè potesse studiare - ha raccontato Eletta Flocchini - Ed erano ancora anni in in cui l'arte al femminile cominciava solo ad affacciarsi, ma con una certa difficoltà".
   
   

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