ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA LUCA PALAMARA, 'IL SISTEMA. POTERE, POLITICA, AFFARI: STORIA SEGRETA DELLA MAGISTRATURA ITALIANA' (RIZZOLI, PP 288, EURO 19,00).
"Quando ho toccato il cielo, il Sistema ha deciso che dovevo andare all'inferno". Luca Palamara, radiato nell'ottobre 2020 dall'ordine giudiziario in seguito a un'indagine sul suo ruolo di mediatore all'interno del sistema delle correnti della magistratura, incalzato dalle domande di Alessandro Sallusti, direttore responsabile de 'Il Giornale', racconta nel libro 'Il Sistema', che esce il 26 gennaio per Rizzoli, cosa sia appunto il "Sistema" che ha pesantemente influenzato la politica italiana.
"Tutti quelli - colleghi magistrati, importanti leader politici e uomini delle istituzioni molti dei quali tuttora al loro posto - che hanno partecipato con me a tessere questa tela erano pienamente consapevoli di ciò che stava accadendo" dice Palamara che ha presentato appello contro la decisione di radiarlo dall'ordine giudiziario.
Il "Sistema", viene spiegato nel libro, "è il potere della magistratura, che non può essere scalfito: tutti coloro che ci hanno provato vengono abbattuti a colpi di sentenze, o magari attraverso un abile cecchino che, alla vigilia di una nomina, fa uscire notizie o intercettazioni sulla vita privata o i legami pericolosi di un magistrato". Per Palamara nel momento del suo massimo trionfo - l'elezione dei suoi candidati alle due più alte cariche della Corte di Cassazione - comincia la caduta. "Io non voglio portarmi segreti nella tomba, lo devo ai tanti magistrati che con queste storie nulla c'entrano" afferma Palamara, che li svela in questo libro.
Per la prima volta nella storia della magistratura, nell'ottobre 2020, un ex membro del Csm viene radiato dall'ordine giudiziario. Palamara, una carriera brillante avviata con la presidenza dell'Associazione nazionale magistrati a 39 anni. A 45 anni viene eletto nel Consiglio superiore della magistratura e, alla guida della corrente di centro, Unità per la Costituzione, contribuisce a determinare le decisioni dell'organo di autogoverno dei giudici. A fine maggio 2019, accusato di rapporti indebiti con imprenditori e politici e di aver lavorato illecitamente per orientare incarichi e nomine, diventa l'emblema del malcostume giudiziario.
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