(di Mauretta Capuano)
"E' una nuova iniziativa che
cerca di colmare un vuoto, di ristabilire una simmetria tra
maschile - dominate per secoli nei vocabolari - e femminile, che
era inesistente o nascosto. Un dizionario che vuole rimettere in
equilibrio, l'uno accanto all'altro, femminile e maschile. Il
femminile prima del maschile, rispettando l'ordine alfabetico".
La linguista Valeria Della Valle, direttrice con Giovanni
Patota per Treccani del primo 'Dizionario della lingua
italiana' che registra anche le forme femminili di nomi e
aggettivi che tradizionalmente si trovano solo al maschile,
spiega a Pordenonelegge il valore di questa operazione che
promuove l'inclusività e la parità di genere. Ecco dunque
entrare parole come architetta, notaia, medica, soldata.
"Abbiamo lavorato a lungo. Quando abbiamo finito con Patota il
vocabolario precedente, nel 2018, ci siamo resi conto che
serviva uno sforzo in più e quindi abbiamo dato il via alla
nuova edizione. Sono stati anni di lavoro con una redazione
giovane che ci ha anche aiutato a renderci conto ancora di più
dei mutamenti in atto della lingua. Questo vocabolario si
rivolge ai giovani delle scuole e delle università. Vuol essere
amichevole anche nel linguaggio, è un vocabolario che non mette
soggezione. Talvolta lo riconosco, è un po' un'autocritica, i
vocabolari del passato avevano un certo tono, un sussiego che
allontanava. Ne abbiamo fatto piazza pulita tutto in una volta"
spiega all'ANSA la Della Valle.
"E' il primo di questo tipo e abbiamo già ricevuto in questi
giorni moltissimi consensi e qualche critica, ma in questi casi
accogliamo volentieri anche le critiche" racconta. Critiche di
che tipo? "Un po' pretestuose. Una persona in particolare, ma
non si tratta di qualcuno che si intende di lingua, ha detto che
in questo modo si rovina la lingua italiana. Direi proprio di no
perché tutto quello che abbiamo registrato è corretto dal punto
di vista della grammatica. Figuriamoci se proprio noi, storici
della lingua, vogliamo far del male all'italiano. Sono critiche
che ci fanno un po' sorridere" afferma.
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