(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - ROMA, 14 LUG - "Camilleri decise di scrivere la fine
del suo personaggio più noto a ottant'anni, quando ancora aveva
scritto meno di metà di quello che è oggi il corpus completo di
Montalbano. Lo consegnò a mia madre con l'intesa che il libro
sarebbe uscito solo alla conclusione del ciclo. Mia madre lo
lesse subito, io non ce la feci e l'ho letto solo quest'anno".
L'editore Antonio Sellerio racconta all'ANSA come è nato
'Riccardino' e qual è la storia di questo particolare romanzo
che arriva in libreria postumo per Sellerio il 16 luglio, a un
anno dalla morte dello scrittore, avvenuta il 17 luglio.
"E' un romanzo in cui Camilleri affronta il suo rapporto con
Montalbano e appare 'pirsonalmente di pirsona'. Un romanzo in
cui la passione per Pirandello emerge in tutta la sua forza"
dice l'editore.
Il libro venne consegnato da Camilleri a Elvira Sellerio, nel
2005 con l'accordo di pubblicarlo in un domani indefinito. Poi
venne ripreso in mano dallo scrittore nel 2016.
"Riccardino era all'inizio un titolo di lavoro, provvisorio.
Quando nel 2016 rimise mano al libro, l'autore decise di
mantenerlo, un po' perché ci si era affezionato ma soprattutto
con questo titolo voleva sottolineare la diversità rispetto agli
altri romanzi con Montalbano definiti sempre dal caratteristico
titolo con il genitivo 'La forma dell'acqua', 'Il cane di
terracotta'. Noi da sua richiesta stiamo pubblicando due diversi
volumi, uno nella Memoria (la consueta collana blu che ospita
tutti i romanzi di Montalbano) con la versione 2016, quella
definitiva, e un'edizione speciale che mette a confronto le due
stesure. Camilleri teneva a che i lettori fossero messi in grado
di conoscere i cambiamenti nella sua scrittura" spiega Antonio
Sellerio. "Lo riscrisse perché si era reso conto che in questi
anni la sua lingua era notevolmente cambiata" sottolinea
l'editore. (ANSA).