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Edith Bruck, "Il Papa a casa mia, un regalo per tutti"

Edith Bruck, "Il Papa a casa mia, un regalo per tutti"

Il Pane perduto a Strega e Campiello,'premiarlo sarebbe dovere morale'

ROMA, 22 febbraio 2021, 16:36

di Mauretta Capuano

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Edith Bruck, 'Papa a casa mia un regalo per tutti ' © ANSA/EPA

Edith Bruck,  	'Papa a casa mia un regalo per tutti 	' © ANSA/EPA
Edith Bruck, 'Papa a casa mia un regalo per tutti ' © ANSA/EPA

Ha vissuto un'esperienza "unica e irripetibile", alla soglia dei novant'anni, Edith Bruck: la visita di Papa Francesco, che il 20 febbraio è andato a casa della poetessa e scrittrice, sopravvissuta ai campi di concentramento, dove si è trattenuto per due ore. Il Santo Padre ha voluto incontrarla dopo aver letto il suo ultimo libro 'Il pane perduto' (La nave di Teseo) in cui ripercorre la sua vita, dalla deportazione, quando era ancora bambina, al presente, con una 'Lettera a Dio'. E con 'Il pane perduto' la Bruck è stata proposta da Furio Colombo al Premio Strega 2021 e parteciperà anche al Premio Campiello 2021.
    "La visita del Papa mi ha molto commossa. Quando è arrivato ho visto la porta riempirsi di questa figura bianca. Ci siamo abbracciati e ho pianto. Il pontefice mi diceva 'respiri, respiri'. Era molto dolce, molto spontaneo, molto semplice. Una persona umanamente eccezionale" dice all'ANSA la Bruck.
    "Ha mangiato il dolce con la ricotta. Era molto familiare. E' una figura che abbiamo visto cento volte, ma vederlo a casa è una cosa diversa, quasi incredibile, una specie di allucinazione. Era molto di buon umore. Dal vivo sembra molto più giovane, è quasi affascinante, bello. Siamo rimasti tutti incantati della sua figura umana" racconta la scrittrice di origine ungherese che vive da moltissimi anni a Roma.
    "E' stato uno dei regali più belli della mia vita, ma questo regalo non era diretto soltanto a me, alla sopravvissuta, alla scrittrice. Ha chiesto scusa molte volte per quello che è accaduto al popolo ebraico e quindi era un omaggio attraverso me al popolo ebraico. Abbiamo parlato dei nuovi antisemitismi, nazionalismi, razzismi. Mi ha ringraziato per il mio lavoro, per il coraggio, per il mio testimoniare, raccontare, per la memoria che è la cosa più importante in questo momento in cui la rimozione in Europa va sempre più avanti" spiega la Bruck.
    "Mi ha voluta conoscere perchè era rimasto colpito da quello che ho scritto. Mi ha impressionata la sua incredibile memoria.
    Citava passi del libro, ha ricordato l'episodio in cui racconto che un soldato mi aveva lasciato un po' di marmellata nella gavetta. Sono stati attimi di umanità che ho vissuto nei campi e che chiamo luci. La marmellata era tutta la speranza in quel momento. Il Papa mi ha detto che la speranza non finisce mai e che queste luci anche nel buio pesto esistono, che è stato importante averlo scritto" racconta la scrittrice. "Papa Francesco ha insistito sui momenti di luce, sulla speranza per i giovani. Ha ringraziato la mia testimonianza nelle scuole da 55 anni. Ho girato dappertutto in Italia e adesso che non si può viaggiare ho un sacco di zoom. Ricevo moltissime lettere dai ragazzi che promettono che racconteranno per me, che porteranno avanti il discorso. Queste sono le cose più belle, eccezionali".
    Il Papa, che ha voluto incontrare la Bruck a casa sua dopo aver letto un articolo dedicato a 'Il pane perduto' sull'Osservatore Romano, "è' rimasto molto colpito dalla mia 'Lettera a Dio' e il fatto che abbia voluto venire a casa mia è la cosa più bella. Mi ha portato un menorah e un Talmud enorme e ha firmato l'enciclica 'Fratelli tutti' con la dedica 'Fraternamente, grazia e coraggio'. Io gli ho donato il mio libro di poesie 'Versi vissuti' in cui sono raccolti tre volumi.
    Può darsi che ogni tanto lo apra e legga una poesia" dice. "E' venuto poco dopo le quattro, infilato in questo ascensore minuscolo, credevo non entrasse, e se ne è andato via un pochino prima delle 18.00. Ci siamo lasciati in una maniera molto strana perchè mentre usciva mi ha chiesto: 'quando è il suo compleanno?' e io ho risposto che compivo 90 anni il 3 maggio 2021. E il Papa ha detto: 'allora ci vedremo'".
    Per la Bruck è anche il momento dei riconoscimenti letterari.
    "Il Premio Strega è l'ultima cosa che mi preoccupa. E' abbastanza mondano e io non lo sono. Sarei contenta se entrassi in cinquina, ma può darsi di no. Non penso di vincere per niente anche perchè La nave di Teseo ha già vinto l'anno scorso e il peso degli editori conta molto, lo sappiamo. Sarebbe però quasi un dovere morale premiare questo libro, ma purtroppo non credo sentano questo dovere. E invece forse c'è più possibilità al Premio Campiello, credo. Ma non scrivo per avere premi. 'Pane perduto' è un libro molto attuale perchè non sono finiti i razzismi, anzi, stanno rifiorendo perchè non sono mai stati sradicati" dice la scrittrice che è già stata in cinquina al Premio Strega con il libro di racconti 'Due stanze vuote' nel 1974.
    "In quel libro c'è un racconto 'Silvia', diventato anche un film per la tv, dove una bambina ebrea dice che un bambino tedesco, rimasto orfano, è suo fratello. E questo testo in Germania non lo hanno pubblicato quando il libro è uscito.Lo hanno censurato senza dirmi niente. E' un po' triste e grave che i tedeschi fossero ancora a quel punto" sottolinea la Bruck convinta che oggi più che mai sia importante ricordare.
   

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