TOMMASO EBHARDT, LEONARDO DEL VECCHIO
(Sperling&Kupfer, pp.336, 18.90).
"La differenza tra me e molti di quegli imprenditori che
sono partiti con me? Loro si sentivano arrivati quando si sono
potuti permettere l'appartamento al mare, a Jesolo. Io non mi
sono mai stancato di andare avanti". E' solo una delle frasi che
il giornalista Tommaso Ebhardt ha raccolto da Leonardo Del
Vecchio per scriverne la biografia, edita da Sperling&Kupfer e
in libreria dal 17 maggio.
Il libro racconta la lunga storia del patron di Luxottica,
dalla vita difficile di un bimbo nato in miseria nelle case
minime della periferia di Milano e cresciuto nelle austere
camerate di un orfanotrofio, fino alla creazione di un impero.
Classe 1935, uomo schivo, timido, che non ama parlare di sé, dei
suoi amori, dei suoi sei figli, Del Vecchio ha sempre avuto una
sola idea in testa: "essere il più bravo" e ci è riuscito.
Seguendo le tracce di Del Vecchio - dalla casa dove è nato,
alla sua prima villetta nel profondo Nordest - setacciando fonti
e documenti (negli archivi dell'orfanotrofio Martinitt si è
imbattuto anche nelle commoventi lettere della madre vedova),
l'autore ha l'occasione di proporre al lettore un duplice
racconto: da un lato la vita di un uomo che è diventato il
numero uno e che ha realizzato tutti i suoi sogni da bambino,
dall'altro l'evoluzione di un Paese intero in anni di grandi
trasformazioni sociali, culturali, politiche ed economiche.
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