"Dove stiamo noi adesso, abbiamo
una prospettiva ben diversa rispetto a quando eravamo vivi. E'
comprensibile, del resto. Però, se devo dire, mi sembra che oggi
laggiù viviate molto meglio. Ai nostri tempi la vita era più
dura, più feroce, per tutti, schiavi e Re". Parola di Arianna,
la donna che con il filo strategico donato a Teseo per
affrontare il labirinto del Minotauro ha dato prova di brillante
intuizione. "Ma non so se mi sarebbe piaciuto vivere il vostro
tempo - racconta ancora Arianna - Significherebbe credere alle
balle più incredibili (altro che Minotauri!) e non credere a
niente. Vi innamorate già sapendo entrambi che vivrete più a
lungo del vostro amore…". E' la terrazza a mare di Lignano
Sabbiadoro (Udine) la scenografica cornice dell'intervista
impossibile con Arianna, che questa sera ha il volto e la voce
dell'attrice Iaia Forte, musa del regista Mario Martone che ha
affiancato nel cast dell'ultimo film presentato a Venezia, i
giorni scorsi "Qui rido io".
La conversazione fra il curatore di pordenonelegge Alberto
Garlini e l'attrice partenopea è uno dei tasselli della
multiforme inaugurazione della 22^ edizione della Festa del
Libro con gli autori, pordenonelegge 2021, quest'anno al via con
un triplice evento nella città dove il festival è nato - al
Teatro Verdi di Pordenone - ma anche a Lignano e Trieste.
Nel capoluogo regionale, di fronte al golfo, è il dialogo fra
la curatrice Valentina Gasparet e una Penelope appena uscita
dalle pagine dell'"Odissea" a tenere banco, negli spazi del
Salone di Eataly. Le dà voce e volto l'attrice Teresa
Saponangelo, anche lei reduce dalla Mostra del Cinema di
Venezia, dove è stata protagonista femminile dell'ultimo film di
Paolo Sorrentino, "E' stata la mano di Dio". Anche in questo
caso le parole arrivano da un tempo antico, per rileggere il
nostro così confuso e disorientato "Ma lo stratagemma della
tela, fare e disfare, non è forse una metafora del tempo?",
interroga la curatrice. "E' vero - risponde Penelope - La tela
però non è solo la tela, quel fare e disfare racconta tante
cose… Dal punto di vista dei fan di Ulisse è chiaro che sembro
furba e adotto i miei stratagemmi, proprio come lui. Ma fare e
disfare la tela, potete immaginare, voi oggi che avete anche la
psicoanalisi, può voler dire tante cose… ".
A Pordenone, invece, l'appuntamento è con tre figure iconiche
della antichità classica: sono Omero, Virgilio e Circe, in scena
rispettivamente Giulio Guidorizzi, Nicola Gardini ed Eva
Cantarella. Interviste impossibili, appunto: è questa infatti
l'edizione straordinaria del programma di Rai Radio3 "Tutta
l'umanità ne parla", e accanto ai tre numi tutelari del mondo
classico ci sono gli autori Edoardo Camurri e Pietro Del Soldà,
per navigare fra passato e presente, con uno sguardo rivolto al
futuro che stiamo costruendo.
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