(di Claudio Scarinzi)
ROBERTO RITONDALE, OPERETTE UMORALI
(BookRoad, pp. 214, 12,90 euro).
In questi tempi di guerra e pandemia, è difficile non cambiare
umore di continuo, così come è inevitabile sentirsi e
rappresentarsi in modo frammentario. Nascono da queste due
constatazioni il titolo e il contenuto di 'Operette umorali', il
nuovo di libro di Roberto Ritondale, in uscita oggi per BookRoad
Editore. Una raccolta di racconti che spazia da un umore
all'altro, da quello speranzoso a quello nero, passando per il
malinconico, l'allegro e il criminale. "Un coro di anime alla
ricerca del loro posto nel mondo", come recita la quarta di
copertina, una girandola di storie e sensazioni che, rinunciando
all'impossibile missione di trovare un senso alla realtà, cerca
di descriverne tutta la confusa e straniante bellezza.
I racconti sono venticinque, cinque per ogni stato d'animo.
Attraverso il primo gruppo di storie si riflette e ci si
commuove lasciando aperta la porta alla speranza: per i bambini
che ancora muoiono di fame nel mondo o per quelli che rischiano
di non nascere perché affetti dalla sindrome di Down. Con i
cinque racconti di umore nero, si inorridisce dinanzi allo
sdoppiamento di un vecchio sacerdote o alla guerra vista nel suo
più piccolo dettaglio, la morte di un soldato in trincea. Le
successive cinque storie fanno invece sorridere, tra un deputato
corrotto sequestrato dal Tec (improbabili "terroristi di estremo
centro") e un manichino che ingaggia una sfida con una passante.
Il penultimo gruppo di racconti è dedicato agli amori
malinconici e a quelli che ancora vengono puniti con la pena di
morte: l'amore omosessuale in Iran, l'adulterio in Nigeria.
Infine, gli ultimi racconti sono cinque gialli che indagano
sulle follie umane che possono condurre all'omicidio,
dall'ossessione per la bellezza al carrierismo più sfrenato.
Da sempre appassionato lettore di racconti, Roberto
Ritondale, giornalista dell'ANSA, ha reso omaggio, in maniera
più o meno velata, a grandi autori del passato, da Leopardi a
Gogol, da Pirandello a Buzzati. Per esempio, il racconto 'La
libreria', il cui protagonista è Giovanni Bastiani, richiama
alla mente 'Il deserto dei Tartari'.
Dopo due anni di pandemia, l'autore di origini campane, spera
di ridare slancio al suo progetto di scrittore ambulante, che
prevede - tra le altre - anche le sue ormai tipiche
presentazioni a domicilio. Venerdì 20 intanto, incontrerà i
lettori al Salone del libro di Torino, mentre le prime
presentazioni si terranno il 31 maggio a Pagani (Salerno), sua
città di origine, e il primo giugno a Minori, nell'ambito della
Festa del Libro in Mediterraneo.
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