TORINO - Valerie Perrin al Salone di Libro di Torino è una vera star. La coda per partecipare all'incontro con la scrittrice francese, amatissima dal pubblico italiano, è lunghissima. Molti non riescono a entrare nella Sala Oro all'Oval, la più grande degli spazi del Lingotto Fiere dove si svolge la kermesse.
"La letteratura, i romanzi, le storie, le lettere, sono salvifiche. Possono salvare la vita. E' la forza dei libri", afferma Perrin che riscuote un grande applauso quando confessa che per lei il vero successo "è essere madre di due figli".
"Quando si è mamma si fa quel che si può. Mia mamma è stata una buona mamma perché non ha mai pensato di voler essere perfetta", dice La scrittrice, che ha ancora un posto alto nella classifica dei libri più venduti in Italia con 'Cambiare l'acqua ai fiori' del 2019, parla di 'Tre', il suo ultimo libro, anche questo entrato nella 'top ten'. "Tre è un romanzo sulle nostre vite.
Molti lettori mi hanno detto che ci hanno ritrovato le cose che hanno vissuto nella loro infanzia e adolescenza. E' un romanzo sulle scelte, quelle buone e quelle cattive, sulle promesse.
Sull'amicizia ma anche sull'amore, che sono molto vicini, si accavallano. Si può essere legati da amicizia per tutta la vita, ma anche dall'amore".
Perrin parla della sua infanzia, della provincia francese e del rapporto con la grande città, Parigi, ma anche del rapporto con il marito, il regista Claude Lelouch. "Con lui ho fatto tante collaborazioni scenografiche. Ho lavorato per anni con lui, poi mi sono dedicata ai miei romanzi, tutti molto cinematografici. Sono scritti come sceneggiature", spiega. E, forse proprio per questo, Cambiare l'acqua ai fiori diventerà presto una serie tv, realizzata da produttori italiani: 6 episodi di 50 minuti ciascuno. "Violet in Italia è vista come la Madonna", scherza Perrin che non esclude che anche 'Tre' possa arrivare un giorno sugli schermi
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