(di Maria Grazia Marilotti)
DAVIDE CATINARI, 'WHITE LIGHT' (CAMENA, PP. 149, EURO 14)
Ha i toni graffianti di un blues metropolitano, a volte
strascicato, a volte vertiginoso. In "White Light" Davide
Catinari ritrova queste e altre sue radici musicali, i Joy
Division, Lou Reed, sottotracce disseminate quasi come indizi
tra le 149 pagine del libro. Cagliaritano, musicista e
compositore di classe, fondatore dei Dorian Gray, dà alle stampe
il suo romanzo d'esordio pubblicato da Camena. Il segreto di
un'isola si fonde con le storie di una generazione perduta in
questo "racconto lungo" che prende tema e titolo da un
capolavoro dei Velvet Underground.
Un'opera originale che mescola spunti autobiografici e
suggestioni di altre epoche e altri luoghi. Dalle atmosfere
eccitanti di una trasgressiva e sensuale Berlino durante la
Repubblica di Weimar al fascino pericoloso del mondo del cinema
tra Hollywood e Shanghai agli inizi del '900. Un gioco di
specchi tra l'autore e la voce narrante, un ex musicista con
trascorsi da tossicomane costretto dalle circostanze ad
accettare un impiego temporaneo come guardiano di un faro: la
scoperta della "luce bianca" e dei misteriosi "Diari dalle
periferie dell'infinito" trasformano quella parentesi solitaria
in un'esperienza immersiva e straniante, per una inattesa quanto
stupefacente catarsi. "La solitudine è l'acceleratore
malinconico del desiderio", scrive l'autore di questa storia
costruita come un sistema di scatole cinesi che si svela via via
tra realtà e viaggi psichedelici, rimpianti, desideri di
autodistruzione ma anche speranza.
"White Light è un modo per raccontare la condizione umana,
immaginandola come un percorso nella penombra di un andito lungo
e silenzioso, costellato di porte chiuse, dove scegliere può
diventare un esercizio di sopravvivenza o l'annullamento in un
altro infinito, nascosto dentro una luce perfetta", spiega
all'ANSA Davide Catinari. Il romanzo ha il fascino di un
monologo radiofonico, come una voce che racconta nella notte e
parla di un'altra notte, un buio nell'anima. Una scrittura
fluida che alterna le vicende di una cruda realtà della
dipendenza a passaggi lirici e che, come inseguendo il corso dei
pensieri e delle libere associazioni, conduce il lettore sulle
tracce del protagonista.
Il mistero della scomparsa del suo predecessore induce il
nuovo custode del faro a indagare, sfidando il silenzio e le
resistenze dei committenti, fino a mettere a repentaglio il
proprio futuro. Una storia giocata sul filo della suspense, un
delirio, un sogno, una storia vera o, come scrive Catinari,
"un'opera di fantasia, per ritrovarsi on the wild side of the
moon".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA