SIMONA BALDELLI, 'IL POZZO DELLE
BAMBOLE' (SELLERIO, PP. 420, EURO 16)
Uno dei leitmotiv della letteratura è l'eroe-protagonista senza
genitori, orfano o trovatello. Bambini che crescono in
orfanotrofio, come Oliver Twist di Dickens. Simona Baldelli nel
romanzo 'Il pozzo delle bambole' - edito da Sellerio - si rifà
a una tradizione consolidata e mette al centro della storia la
piccola Nina, diminutivo di Giovannina:'Nina era stata
abbandonata, senza merletti né fronzoli, all'alba del 2 dicembre
dell'anno dopo la fine della guerra ed era stata battezzata con
quel nome in onore di uno dei santi venerati quel giorno, il
beato Giovanni di Ruysbroeck'. In orfanotrofio le cose non sono
facili, alla bambina piombano addosso 'sconforto,
mortificazione, rabbia', dentro di lei gira un 'gorgo nero'
anche perché 'correva una cattiveria sottile per tutto
l'istituto'. Nina deve compiere gesti clamorosi perché qualcuno
si accorga di lei, per esempio prendere le difese degli altri
bambini quando vengono maltrattati senza motivo. In un episodio
narrato in modo efficace Nina dà una forchettata sulla mano a
una ragazzina che ruba la carne dal piatto di una compagna
indifesa. Nina ha un peso sul cuore: 'dovunque guardasse vedeva
tristezza, rancore, solitudine. Chissà perché erano stati
chiamati al mondo, loro, i poveri bambini che nessuno voleva.
Esclusi da ogni gioia'.
Da grande Nina va a lavorare al tabacchificio di Lanciano. La
'fabula' di Nina s'intreccia con le vicende del Sessantotto, è
il momento in cui Baldelli dà al romanzo di formazione la
direzione dell'affresco storico, si sofferma su una vicenda
realmente accaduta, e cioè la 'rivolta' delle tabacchine di
Lanciano, donne che per protestare contro i licenziamenti
occuparono la fabbrica per quaranta giorni. Il destino di Nina,
personaggio che cresce pagina dopo pagina, è legato a doppio
filo all'Italia delle lotte sindacali e a quella spensierata dei
fotoromanzi, amati dalle ventenni in attesa di 'bucare con gli
occhi l'obiettivo'; nel libro c'è inoltre l'Italia della musica
leggera, di brani memorabili come 'Azzurro' di Adriano Celentano
che Nina canta a un certo punto, felice e speranzosa, mentre
sogna un futuro in cui ogni cosa è possibile. Baldelli dà vita a
un racconto appassionante, una sorta di album dei ricordi, e il
romanzo scorre con grazia, ancorato a una lingua viva e
semplice. Simona Baldelli è nata a Pesaro e vive a Roma. Con
Sellerio ha pubblicato inoltre 'Vicolo dell'Immaginario' (2019),
'Fiaba di Natale. Il sorprendente viaggio dell'Uomo dell'aria'
(2020), 'Alfonsina e la strada' (2021).
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