I capolavori della letteratura nascono spesso dopo faticose revisioni. Mario Gazzola (1964), critico musicale nonché scrittore di fantascienza, ha immaginato di avere tra le mani il manoscritto contenente la prima versione de 'Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde', uno dei pilastri della letteratura gotica e opera simbolo dello scozzese Robert Louis Stevenson; Gazzola ha fantastico, inoltre, di trovare altri preziosi documenti contenenti vari sequel del celebre racconto. Il libro di Gazzola dal titolo 'Hyde in time', pubblicato dalla casa editrice indipendente bresciana 'Edikit' (prezzo del volume: 20 euro), è strutturato come una silloge e comprende le novelle: 'Hyde e l'altro', che è la bozza falsa di Stevenson, 'Il lupo di Whitechapel e 'Hyde in time'. 'Il lupo di Whitechapel' è presentato a firma del figliastro di Stevenson, Samuel Lloyd Osbourne, e ovviamente si tratta di una finzione letteraria; mentre 'Hyde in time' viene proposto al lettore, fittiziamente, come farina del sacco del nipote di Stevenson, un uomo di nome Samuel Osbourne II, realmente esistito come realmente esistito è il figliastro di Stevenson. Nel 'Lupo di Whitechapel' le vicende di Hyde si intrecciano a quelle del serial killer Jack lo Squartatore. Il volume 'Hyde in time' è un raffinato gioco letterario, ricco di rimandi e citazioni, si tratta di 'una finzione post moderna', come la definisce l'autore; un divertissement rivolto a tutti gli appassionati di horror, pulp, e mistery. Il volume è corredato di illustrazioni realizzate da Roberta Guardascione (1977). Le carte originali con la prima stesura de 'Lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde' non ci sono più perché vennero date alle fiamme dalla moglie di Stevenson. La donna criticò duramente il lavoro del marito e in una celebre lettera all'amico e poeta W. E.
Henley, si sfogò: 'Ha scritto un fascio di assurde balordaggini.
Per fortuna adesso ha dimenticato tutto. Lo brucerò dopo avertelo fatto vedere'. Parole che hanno acceso la fantasia di Mario Gazzola; le frasi della consorte di Stevenson sono state la molla e la fonte d'ispirazione di 'Hyde in time'. Gazzola all'ANSA parlando di 'Hyde in time' ha detto:''Non voglio creare una beffa ai danni del mondo, lascio al lettore il piacere di scoprire il vero e il falso, non voglio attribuirmi dei meriti che non mi appartengono e lascio che il gioco si sveli, che venga fuori l'architettura post moderna che ho costruito; nel libro non c'è alla fine una nota che dice guardate che è tutto uno scherzo'. Il libro di Gazzola è denso di memorie, suggestioni che vanno da Lovecraft a Bradbury, da Robert Bloch ad Alan Moore, fino ad Harlan Ellison e Patricia Cornwell.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA