ANNALISA PIRANI, IN NOME DI COSA
(SCRIPTA MANEANT, PP 116, EURO 12). Il racconto di una vita,
senza filtri e senza remore, alla ricerca del significato della
perdita: partendo dal racconto degli eventi luttuosi che hanno
colpito la sua famiglia quando era ancora in giovane età,
Annalisa Pirani ripercorre alcune tappe fondamentali della sua
vita nel libro In nome di cosa, da poco disponibile on line e
nelle librerie per Scripta Maneant di Bologna.
"'In nome di cosa è un testo autobiografico - spiega
l'autrice -. Ho dato voce, corpo e collocazione a un dolore
straziante fino ad oggi taciuto e nascosto, anche a me stessa.
Ho raccontato senza filtri e senza remore quanto la perdita dei
miei genitori abbia stravolto la mia vita e ne abbia determinato
alcune inevitabili conseguenze dal punto di vista della mia
realizzazione personale e professionale". Nata nel 1979,
Annalisa Pirani è cresciuta a San Pietro in Casale, nel
bolognese, dove vive tuttora. Laureata in Lingue e Letterature
Straniere all'Università di Bologna, legge tutto ciò che le
capita tra le mani: libri, saggi, atlanti, poster, etichette,
frasi all'interno dei cioccolatini, bugiardini dei medicinali.
Scrive in ogni momento libero e dorme con i suoi cani, da
sempre.
In nome di cosa, suo primo romanzo, verrà presentato giovedì
prossimo 11 maggio alle 18, alla Libreria Coop. Zanichelli di
Bologna, dalla stessa Pirani in dialogo con Federico Ferrari di
Scripta Maneant. "Ho immaginato nel finale di trovare un senso a
quel che mi è capitato - spiega ancora Annalisa Pirani -, una
risposta al titolo del testo 'In nome di cosa' ho attraversato
tanto dolore e immaginando una me catapultata tra tanti anni, se
non totalmente guarita almeno consapevole, risoluta e in pace
con sé stessa oltreché con i suoi demoni. Ho concluso dando una
mia personale stima della misura del dolore. Scrivendo queste
pagine ho immaginato di arrivare al dolore di altre persone -
conclude la scrittrice -, di fornire conforto e comprensione a
chi avesse avuto esperienze simili o paragonabili alle mie, ma
in fondo ad ogni tipo di disagio e sofferenza, in un crescendo
di consapevolezze che sicuramente si sono rivelate curative per
me e che vorrei lo fossero altrettanto per chi le dovesse
leggere".
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