Il titolo della collezione di Luigi
Borbone, presentata sulla piattaforma digitale di Altaroma, è il
fiore che non ho mai colto. E' lo stesso stilista a spiegarne il
significato: "Mi sono sempre chiesto quanto valga un momento.
Ammesso sia possibile quantificare in qualche modo questo
valore. Quanto sia importante la sua bellezza effimera, a volte
limitata e tramutata dal ricordo. Mi sono domandato quanti
attimi abbiamo perso in questi lunghi mesi, ma anche quanti
altri ne abbiamo costruiti inconsapevolmente, con nuove parole e
gesti che non conoscevamo, cercando di cogliere quel tremore
etereo e insondabile dello sbocciare di un sentimento o di un
fiore. Quel bocciolo non lo ho mai colto. Per timore, per
emozione, per impossibilità. Forse, l'ho perso, ma allo stesso
tempo non l'ho sacrificato estirpandolo. Ho voluto preservarlo,
custodirlo. Ho sacrificato il mio piacere per il suo essere. E
lui mi ha ripagato mostrandomi la sua bellezza intatta, quella
di un desiderio che noi tutti ci siamo costruiti e accudiamo
nella speranza di vederlo crescere. La stessa attenzione con cui
si cura una pianta rara l'ho messa nella costruzione di pieghe,
l'ho lasciata frusciare in un orlo arrotondato o nella rincorsa
di un plissé. Ho giocato con le pieghe, ho costruito gonne come
calici che accogliessero il fiore più bello, la mia donna
sensuale, regina e umile giardiniera, che si diverte a riversare
sul suo corpo i colori più audaci dei prati. Con spontaneità e
con libertà".
A Cinecittà sfilano in diretta abiti che fasciano il busto in
giacche bustier, oppure che accolgono spruzzi di luce da reti di
Swarovski. Le stesse ragnatele di cristalli che sembrano lunghi
guanti sulle braccia nude. Gli stessi cristalli che illuminano
il passo delle modelle posandosi sul dorso di sandali
trasparenti che talvolta risalgono sulle caviglie. Gli abiti
mostrano tagli sartoriali perfetti, sono leggeri, ariosi,
colorati nelle sfumature delle rose e dei gerani o bianchi come
calle. Lo stilista ha dipinto a mano una gonna da ballo nera con
polvere d'oro a ricreare le immagini ingigantite dei pollini. A
qualcuno sembra il Covid19, ma Borbone smentisce: "Non è il
virus. E' polline è la vita che rinasce".
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