L'allarme di una tendenza di
ritorno al prototipo delle modelle ultra magre sulle passerelle
della moda viene rilanciato oggi dalla direttrice dell'edizione
britannica di Vogue, Chioma Nnadi in un'intervista alla Bbc.
Il fenomeno, denunciato in passato come pericoloso e come un
incoraggiamento a comportamenti destinati a sfociare
nell'anoressia soprattutto fra le ragazze e del donne più
giovani, preoccupa Nnadi, che si dice "molto inquieta" e spiega:
"Siamo in un momento in cui vediamo la magrezza tornare alla
moda".
A sostenere questo trend, aggiunge, è la promozione
generalizzata di farmaci anti-obesità. La 44enne responsabile di
Vogue Uk, salita alla direzione del magazine un anno fa, afferma
di condividere gli stessi timori con diverse colleghe del mondo
del giornalismo del settore moda, britannico e di altri Paesi.
Non senza citare l'esempio dell'Ozempic, popolare medicina nata
per il trattamento del diabete e rivelatasi poi efficace anche
contro certe forme di obesità, usata ormai e propagandata
pubblicamente "da molte celebrità". "Io penso sia il segnale di
un cambiamento di cultura sul modo in cui noi concepiamo e
trattiamo il nostro corpo", le sue parole.
Chioma Nnadi impegna la testata da lei diretta a continuare a
mostrare in copertina e altrove l'immagine di modelle di tutte
le taglie. Ma nota come gli sforzi fatti in questa direzione non
garantiscano ancora sulle passerelle dei grandi eventi fashion
"una sufficiente rappresentazione della diversità dei corpi"
femminili; mentre si continuano a vedere "modelle
particolarmente magre". E avverte che i magazine da soli non
possono cambiare la situazione finché gli stilisti seguiteranno
a disegnare "vestiti su una taglia standard" tipicamente small.
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