Lunghi applausi ieri sera
all'Arena del Parco della Musica di Cagliari per un concerto dal
forte impatto emotivo. Per ricordare le vittime della pandemia e
rivolgere un pensiero di ringraziamento al personale sanitario
della Sardegna coinvolto è stato proposto per "classicalparco"
un programma elegante, incentrato su uno dei più raffinati
compositori francesi, Gabriel Fauré, vissuto a cavallo tra l'800
e il '900. In sala, accanto al sovrintendente Nicola
Colabianchi, l'arcivescovo di Cagliari Monsignor Giuseppe
Baturi.
"Bisogna ringraziare il Teatro Lirico per questa iniziativa.
Ricordare le vittime del Covid, tutti quelli che hanno avuto
conseguenze drammatiche e quanti hanno lavorato per salvare vite
umane è importante - ha detto all'ANSA mons. Baturi - è
necessario conservare la memoria. E poi - ha aggiunto - il
Requiem ci fa meditare sul destino dell'uomo. Quando l' uomo si
trova al limite non può che pregare Dio perché una grande
compassione salvi tutto l'umano".
Sul podio Valerio Galli ha guidato Coro, Orchestra e solisti
in un repertorio di musica sacra e sinfonica: Pelléas et
Mélisande, suite dalle musiche di scena Cantique de Jean Racine
e in finale Requiem per soli, coro e orchestra. Nei due ruoli
solistici si sono esibiti il soprano Claudia Urru e il basso
Francesco Leone. Sul finale un piccolo imprevisto: una sorta di
breve sospensione del concerto voluta dal direttore per lasciare
che si spegnesse l'eco dei fuochi di artificio giunti dalle
vicinanze che avrebbero offuscato la bellezza dell' ultimo
movimento. "Con questo concerto abbiamo voluto ricordare le
vittime, pensando anche alle esequie che non si sono potute
celebrare e il sacrificio e l' impegno dei tanti operatori
della Sanità - ha detto all'ANSA Nicola Colabianchi - la scelta
è caduta su Fauré con le sue melodie straordinarie. Il suo
requiem riesce a sublimare il dolore e restituire un senso di
serenità e consolazione".
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