Canzoni "come fotografie dei
momenti e dei tempi che stiamo vivendo, della vita e dell'amore,
tra alti e bassi ". E' il senso, spiega all'ANSA Simona
Molinari, del suo nuovo album, Petali, sesto disco in studio
della cantautrice, uscito dal primo aprile con Bmg, a 7 anni
dal precedente, Casa mia (2015). Un ritorno, per l'artista,
segnato da una svolta lavorativa (ha cambiato casa
discografica), narrativa e musicale: "Per molto tempo la mia
esigenza è stata rendere 'pop' il jazz. Oggi invece, dopo
cambiamenti importanti, come diventare mamma, ciò che desidero
principalmente è raccontare storie in cui credo e che ci
accomunano. Volevo che chi ascoltasse questi brani potesse
sentirsi abbracciato e meno solo, soprattutto dopo questi due
anni traumatici che abbiamo vissuto. La mia voce e la musica qui
si mettono del tutto a servizio dei testi e del racconto".
Un nuovo capitolo che Simona Molinari presenterà in alcuni
instore ed è già pronta a portare in tour ( già alcune tappe
sono sold out) con "Petali in tour - Teatri e dintorni", al via
l'8 aprile, per tre serate da MiIano, per poi arrivare, fra le
altre, a San Severo (Fg), Pescara, Firenze, Bologna, Agrigento
e Atene.
In questo periodo di pandemia "credo che dentro la testa di
ognuno di noi sia passato il pensiero di fare un bilancio su
cosa fosse veramente importante, riflettendo anche sul valore
del tempo o su come provare a vivere al meglio il nostro metro
quadro di vita, anche aprendoci di più agli altri. Sentimenti
che sono presenti in maniera leggera e delicata anche in questo
disco". E' un grande ritratto emotivo in nove brani dove domina
un pop raffinato e avvolgente, ricco di contaminazioni, dalle
sonorità jazz, protagoniste nei precedenti dischi, alla
bossanova, passando per ballad da grande interprete e ritmi
trascinanti. A guidare la tessitura a livello produttivo e
autoriale è Fabio Ilacqua (firma anche della canzone Premio
della Critica a Sanremo 2022, Lettera al di là del mare di
Massimo Ranieri, ndr), in un gruppo di firme per il disco che
comprende Giovanni Caccamo e Lorenzo Vizzini.
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