Dopo il concerto trionfale di
mercoledì alla Philharmonie di Parigi, anche il Teatro alla
Scala ha accolto, acclamato e salutato con entusiasmo e affetto
il soprano russo Anna Netrebko, stasera in un recital che ha
segnato il suo ritorno sulle scene in Italia dopo l'alt allo
scoppio della guerra in Ucraina.
Applausi ad ogni brano, un mazzo di fiori lanciato dal
loggione alla terza aria, e grida di 'brava brava'. Commossa
Anna che alla Scala, dove debuttò la prima volta nel 1998, è
comunque di casa avendo preso parte a cinque inaugurazioni
scaligere, compreso il 7 dicembre 2021. Era attesa anche il
marzo scorso per l'Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, ma
alcune sue dichiarazioni all'inizio della guerra, quando
sostenne che gli artisti non dovevano essere costretti a
prendere posizioni, avevano provocato numerose polemiche e il
soprano aveva deciso di sospendere i suoi impegni.
Proprio con l'aria 'Io son l'umile ancella' Netrebko ha aperto
il concerto di stasera, sold out, dividendo il palco con il
mezzosoprano Elena Maximova, il giovane violinista italiano
Giovanni Andrea Zanon e il pianista Malcolm Martineau.
Nutrito e corposo, una quindicina di pezzi, il programma da
Richard Strauss (Morgen , Die Nacht) a Ruggero Leoncavallo (da I
Pagliacci) fino a Ciaikovskij (La dama di picche). Alla fine
alcuni bis.
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