Ha una lunga carriera di successo senza mai essere stato di moda, è diventato un'istituzione senza aver mai avuto intenzione di esserlo, ma mantenendo sempre quell'atteggiamento rilassato che, insieme alla voce languida, lo hanno fatto amare in tutto il mondo, a partire dalla Francia. Icona vivente della musica cantautorale, Paolo Conte domenica 19 febbraio salirà sul palco del Teatro alla Scala di Milano per un concerto straordinario, che ha registrato il tutto esaurito a poche ore dalla messa in vendita. Non è la prima volta che il Piermarini accoglie artisti provenienti da tradizioni diverse da quelle del canone classico, ma è la prima volta che sceglie un artista italiano: un riconoscimento della statura iconica raggiunta dallo chansonnier a livello internazionale, di cui lui stesso è consapevole. "Mi sono esibito - dice l'ex avvocato all'ANSA - in teatri molto importanti di cui mi ricordo molto bene, come la Filarmonica di Chicago o l'Auditorium dei Berliner, i grandi teatri francesi come le Theatre des Champs Elysees e l'Olympia, il Teatro San Carlo di Napoli, tuttavia la Scala rappresenta qualcosa di unico, proprio perché è il tempio della lirica e la lirica italiana è il nostro grande patrimonio artistico".
Un riconoscimento a una carriera incredibile, dietro alla quale per l'ex avvocato non c'è un segreto particolare: "probabilmente - riflette il cantautore astigiano - si tratta di semplice buon artigianato rispettoso di sé." Il live al Teatro alla Scala, realizzato in collaborazione con Sugar Music, sarà un omaggio alla carriera della voce di 'Via con me', che presenterà una scaletta pensata appositamente per l'occasione. "È grazie alla mia passione per la musica - aveva dichiarato qualche anno fa in un'intervista a Le Figaro - che continuo a scrivere e perseguire il mio percorso. Penso che il pubblico lo abbia capito". Un concetto che ribadisce anche oggi all'ANSA: "Il rapporto con il pubblico - chiosa l'86enne artista - mi restituisce molto affetto, che ricambio di cuore". Sul palco, Conte sarà accompagnato da un ensemble orchestrale di undici musicisti: Nunzio Barbieri (Chitarra e Chitarra Elettrica), Lucio Caliendo (Oboe, Fagotto, Percussioni e Tastiere), Claudio Chiara (Sax Contralto, Sax Tenore, Sax Baritono, Flauto, Fisarmonica, Basso e Tastiere), Daniele Dall'Omo (Chitarre), Daniele Di Gregorio (Batteria, Percussioni, Marimba e Piano) Luca Enipeo (Chitarre) Francesca Gosio (Violoncello), Massimo Pitzianti (Fisarmonica, Bandoneon, Clarinetto, Sax Baritono, Piano e Tastiere), Piergiorgio Rosso (Violino), Jino Touche (Contrabbasso, Basso elettrico e Chitarra Elettrica) e Luca Velotti (Sax Soprano, Sax Tenore, Sax Contralto, Sax Baritono e Clarinetto). La stessa formazione lo accompagnerà la prossima estate nei due concerti previsti il 6 giugno all'Auditorium Parco della Musica di Roma e il 15 luglio all'Arena Santa Giuliana di Perugia in occasione di Umbria Jazz.
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