"Tenete duro, ché il sogno prima o poi si avvera". A dirlo non è l'ultimo vincitore di talent o il ragazzino che a colpi di video realizzati nella sua cameretta ha accumulato milioni di stream ed è convinto di avercela fatta, ma è Sergio Cammariere, uno che la popolarità l'ha raggiunta a quasi 43 anni con un inaspettato successo con Tutto quello che un uomo al festival di Sanremo nel 2003 (terzo posto, Premio della Critica, Miglior Composizione Musicale), dove arrivò dopo anni di gavetta per volere di Pippo Baudo. "E' stato quasi un incidente e il percorso per arrivarci non è stato semplice, ma alla fine è successo", dice con un sorriso. "Sono diventato famoso, ma dietro c'è stato sacrificio". Oggi quella canzone è stata ripresa anche da Mina che l'ha voluta e registrata nel suo nuovo album in uscita il 21 aprile. "Ora diventerà a tutti gli effetti una evergreen. Quando la sentirò cantata da lei sono certo che mi emozionerò: lo considero un premio alla carriera". Cammariere, che della popolarità a tutti i costi non si è mai fatto un cruccio, è sempre andato avanti per la sua strada. E ora è pronto a pubblicare, dopo una lunga gestazione, il suo nuovo album di inediti "Una sola giornata", in uscita il 14 aprile per la Parco della Musica Records. "Questo disco era pronto già a marzo dell'anno scorso. Poi c'è stato un contatto con Amadeus per Sanremo e abbiamo aspettato: a lui l'album è piaciuto tantissimo, aveva scelto due canzoni da prendere per il festival, una era Regina del mio mondo. Invece c'è stato una sorta di black-out e per me, come per almeno altri cinque che conosco, all'Ariston non c'è stato spazio. Ma sono contento così: prima o poi arriverà un'altra occasione. Intanto vado avanti per la mia strada: c'è uno zoccolo duro che riempie i teatri e riconosce la mia sincerità di artista". L'album, spiega il cantautore, "ha avuto una lavorazione di 7 o 8 anni ed è maturato in un periodo di isolamento". Tredici intense tracce, in un viaggio senza tempo e senza confini, nate dal sodalizio di lunga data con il paroliere Roberto Kunstler. "Dentro c'è swing, blues, bossa nova, c'è il mediterraneo: la musica latina che è il mio sigillo - racconta ancora Cammariere -. E c'è tutta la mia riconoscenza verso i grandi maestri: Bruno Lauzi, Sergio Bardotti, Sergio Endrigo su tutti. Mi sento un erede della scuola genovese. In fondo il mare di Crotone (la sua terra d'origine, ndr) non è tanto diverso da quello ligure", scherza. Cammariere è anche impegnato con il teatro e il cinema: ha composto le musiche originali per il nuovo film di Pupi Avati "La quattordicesima domenica del tempo ordinario", con Gabriele Lavia e Lodo Guenzi, in uscita il 4 maggio, oltre alle musiche per gli spettacoli teatrali L'Altra Teresa con Moni Ovadia e Teresa la Ladra di Dacia Maraini. "Con Pupi Avati è stata un'esperienza di crescita umana e professionale fondamentale. I grandi maestri hanno le idee chiarissime su quello che vogliono". In estate porterà dal vivo la sua musica: il via il 17 giugno dalla Casa del Jazz di Roma.
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