Il festival Rossini Open in programma
a Lugo di Romagna, nel ravennate, dal 22 ottobre al 20 dicembre,
non si terrà nel luogo solito del Teatro Rossini, attualmente
inagibile dopo l'alluvione del maggio scorso, ma in quattro
nuovi spazi cittadini per un totale di quindici eventi.
Nonostante la forzata riduzione del cartellone e degli organici
coinvolti, rimane invariata la filosofia di Rossini Open, il
dialogo tra diversi generi musicali, dal classico al
contemporaneo fino al rock e al jazz, e tra diverse forme d'arte
come la poesia e la musica, con un'attenzione particolare anche
alla voce di musicisti legati al territorio.
Il concerto inaugurale, il 22 ottobre nella Chiesa del
Carmine, vedrà protagonista la Filarmonica Toscanini di Parma,
con la partecipazione della violinista e direttrice tedesca
Carolin Widmann, impegnata in due rare opere di Fanny
Mendelssohn e Clara Schumann affiancate a opere dei loro più
famosi parenti: il fratello Felix e il marito Robert. Ecco
dunque in apertura le Tre Fughe su temi di J. S. Bach di Clara
Schumann nella versione per orchestra d'archi e l'Adagio ma non
troppo dal Quartetto per archi N. 1 di Fanny Mendelssohn, quindi
i due grandi Concerti per violino e orchestra di Mendelssohn (in
do minore Op. 64) e Schumann (in re minore) con Carolin Widmann
al violino e alla direzione.
Rossini Open proseguirà con musiche per organo di Puccini
(27/10), col duo pianistico formato da Sofia Donato e Riccardo
Martinelli (6/11), con la voce di Camilla Lopez e il pianoforte
di Matteo Ramon Arevalos (11/11), col pianista imolese Pietro
Beltrani in un concerto interamente dedicato a Sergej
Rachmaninov in occasione del 150esimo anniversario della nascita
(18/11), con il violoncellista Michele Marco Rossi che incontra
in "un viaggio sentimentale" Valerio Magrelli, tra i più
importanti poeti italiani viventi (22/11), e ancora il Quartetto
Mirus (26/11), il Trio d'ance della Filarmonica Toscanini (4/12)
e, in chiusura, il 20 dicembre, il Corelli Ensemble e il Coro
Ecce Novum diretto da Silvia Biasini per l'esecuzione di Stabant
Matres del compositore pesarese Paolo Marzocchi.
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