''E' un risultato simbolico di grande importanza. Non credo ci sarà alcun tipo di ricaduta concreta nel breve termine, ma è un grande orgoglio per noi che abbiamo dedicato al canto tutta la nostra vita ed energia''. Anna Pirozzi, soprano dalla rapida ascesa acclamata nei palcoscenici italiani e stranieri, commenta così la decisione dell' Unesco di inserire la pratica del canto lirico italiano tra i beni del Patrimonio Culturale Immateriale.
''Ora - dice all' ANSA durante una pausa delle prove di Tosca che la vedranno protagonista sabato prossimo all'Opera di Roma - sarebbe bello se sull'onda di questo risultato si sostenessero con maggiori fondi anche i teatri di provincia, si rinnovasse la legge sulle Fondazioni e si dessero maggiori tutele ai cantanti''.
Il riconoscimento dell'Unesco è anche il risultato del lavoro di squadra condotto da Assolirica. ''Ogni messa in scena di un'opera lirica - osserva la cantante napoletana - è necessariamente un lavoro di squadra, anzi di un vero squadrone, quindi sappiamo quando giocare da liberi battitori e quando è necessaria l'unità. Questo riconoscimento dovrebbe, speriamo, dimostrarlo''.
Che prospettive apre per il teatro d' opera e per i cantanti questo traguardo proprio nell' anno delle celebrazioni di Maria Callas, divenuta una figura leggendaria della lirica mondiale con i capolavori dei compositori italiani? ''Mi fa piacere che questo regalo arrivi nell'anno della mia divina Callas, che è stata sin dal primo minuto, la mia fonte d'ispirazione nel lungo percorso che mi ha portato pochi mesi fa ad essere la mia Medea per lei - ha detto riferendosi al suo ruolo da unica protagonista nell' opera di Cherubini messa in scena lo scorso aprile ad Atene dalla Greek National Opera con il Metropolitan di New York per il centenario della nascita della mitica cantante -. Spero che questo riconoscimento dia un'ulteriore motivazione ai giovani talenti per non farsi abbattere dalle prime, tante difficoltà ed ai teatri per fare sempre meglio e dedicarsi sempre di più per coltivare un nuovo pubblico''.
La lirica e i teatri d' opera italiani stanno attraversando un momento felicissimo di popolarità dopo la terribile esperienza del Covid. Quali sono secondo lei le ragioni di questo successo? ''La qualità. Non può esserci altra risposta e soprattutto non deve esserci altra risposta''
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