/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Allevi, non potendo più contare sul mio corpo suono con l'anima

Allevi, non potendo più contare sul mio corpo suono con l'anima

"Il dolore mi ha offerto suoi doni: gratitudine e riconoscenza"

SANREMO, 07 febbraio 2024, 22:45

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Lacrime e commozione all'Ariston con Giovanni Allevi che porta la sua musica e la sua malattia sul palco.
    "All'improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni.
    Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull'applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima", ha raccontato commosso e commovente.
    "Ho perso molto: il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se il dolore mi porgesse degli inaspettati doni". Come quello di rendersi conto di essere felice anche suonando davanti a 15 persone, come succedeva all'inizio. "I numeri non contano, perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile e a suo modo infinito". E poi la gratitudine per "la bellezza del Creato", la riconoscenza "per i medici, gli infermieri e il personale ospedaliero, per la ricerca scientifica senza la quale non sarei qui a parlarvi, per il sostegno che ricevo dalla mia famiglia, per la forza e l'esempio che ricevo dagli altri pazienti".
    E poi l'ultimo dono: "Quando tutto crolla e resta in piedi solo l'essenziale, il giudizio che riceviamo dall'esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo". Poi si toglie il cappello e lascia respirare la sua folta chioma riccia, ormai imbiancata. "Voglio accettare il nuovo Giovanni".
    Prima di salutare, il suo di dono al pubblico, che gli ha tributato una lunga standing ovation: "Per dare forza a tutti, suonerò. Ma attenzione: ho due vertebre fratturate, e tremore e formicolio alle dita. Non potendo più contare sul mio corpo suonerò con tutta l'anima". Il brano scelto è Tomorrow "perché domani ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza