Pianista, attore, cantante, compositore, direttore d'orchestra, showman, conduttore televisivo, radiofonico, scrittore e regista: Lelio Luttazzi ha segnato con il suo poliedrico talento un lungo tratto della creatività italiana del Novecento, di cui è stato uno dei più popolari, eleganti ed acuti interpreti. Un po' per genio e un po' per la determinazione che gli aveva consentito di realizzare il sogno di fare musica: "con la sua intelligenza, arte, ironia e senso dell'umorismo sempre misurato: forse quelle sue virtù le aveva perché era nato a Trieste ma anche perché aveva una vocazione al sacrificio" nota Gianni Letta, ricordando l'infanzia del musicista "rimasto orfano a tre anni", cresciuto in una terra di confine dove, adesso che si fa "tanto chiasso" per le classi multietniche "aveva fatto la scuola elementare in una scuola in cui la maestra era sua madre e in una classe in cui lui era l'unico italiano tra i compagni sloveni".
E ora, dopo le celebrazioni del centenario della nascita con cui nel 2023 è stato ricordato il virtuoso che ha lasciato il segno nella storia della musica e dello spettacolo, le iniziative per ricordare l'autore di Vecchia America, Canto anche se sono stonato, Il Giovanotto matto, Souvenir d'Italie, Una Zebra a Pois e showman in programmi televisivi di culto come Studio Uno al fianco di Mina, Giardino d'inverno con le gemelle Kessler e Teatro 10, continuano, come si usa in genere per i centenari. Le celebrazioni proseguono quindi nel 2024, e poi nel 2025, con tanti concerti, la ristampa dell'album "30 anni di Swing", disco introvabile e che, rimasterizzato, verrà riproposto in tiratura limitata e numerata: "una scaletta meravigliosa in cui si era cimentato anche con il blues, con un suo pezzo inedito. E riuscì anche in questo" ricorda Dario Salvatori. E poi una rassegna cinematografica, in collaborazione con la Casa del Cinema, e in occasione della Festa del Cinema di Roma, in cui verrà riproiettato il suo film, rimasto inedito fino al 2011, L'Illazione, la pellicola da lui scritta e interpretata e di cui ne firma la regia. Oltre a L'ombrellone, il film di Dino Risi interpretato e musicato da Luttazzi. Ma il fulcro delle celebrazioni sarà la musica: grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Lelio Luttazzi presenterà un programma di cinque concerti. Il primo si terrà il 9 maggio a Trieste, al Teatro Verdi: un concerto sinfonico con brani del Maestro e degli autori da lui amati, come Cole Porter e Jerome Kern e nella seconda parte un omaggio di Danilo Rea. Il 19 maggio a Roma, all'Auditorium Parco della Musica, salirà sul palco la Swing Octet di Marco Tiso, con tanti ospiti e amici di Luttazzi: Remo Anzovino, Antonio Di Bella, Toni Concina, Lorenzo Hengeller, Dario Salvatori, Savino Zaba. Un altro omaggio sinfonico si terrà in tre città del Friuli Venezia Giulia: il 25 maggio a Pordenone, il 27 maggio a Gorizia e il 28 maggio a Udine. Poi a luglio, il 18, un altro concerto per il festival internazionale TriesteLovesJazz, mentre alla fine del mese si esibirà al Museo Orto botanico dell'Università di Roma il vincitore del Premio Luttazzi 2023, il giovane autore pianista jazz Vittorio Esposito. In autunno, infine ci sarà il terzo Concerto con l'Orchestra stabile dello Swing, formata dai migliori giovani talenti del jazz a Sanremo.
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