La prima volta di Oksana Lyniv
alla guida dell'Anello del Nibelungo (Der Ring des Nibelungen)
di Richard Wagner, il 12 e 13 giugno a Bologna per la stagione
del Teatro Comunale, è stata coronata da un successo straripante
e, ieri sera, dalla presenza in sala della pronipote di Wagner,
Katharina.
Una prova superba quella della direttrice ucraina con il
prologo, L'oro del Reno, del titanico progetto del compositore
tedesco (circa sedici ore di musica) che si completerà
nell'ottobre del prossimo anno.
Pur essendo di casa a Bayreuth, Lyniv finora aveva
affrontato la Tetralogia solo come assistente di Kirill
Petrenko, e dunque l'attesa per questo debutto nella città
considerata la patria italiana di Wagner era assai alta.
L'evento, pur inserito nel cartellone lirico, è stato
rappresentato in forma di concerto e trattato come tutti gli
appuntamenti della stagione concertistica, pochissime prove
(nonostante la presenza di ben 14 cantanti solisti) e neppure il
libretto a corredo. Probabilmente proprio l'assenza di una parte
scenica e la lingua originale (tedesca) hanno spaventato il
pubblico della prima serata che per oltre un terzo è rimasto a
casa. E' andata meglio alla seconda recita, ma l'Auditorium
Manzoni non era comunque pieno. Peccato, perché chi ha
rinunciato ha perso uno spettacolo molto ben riuscito grazie
anche ad un cast di esperti cantanti wagneriani madre lingua
dove è prevalsa la figura carismatica dell'austriaco Claudio
Otelli, un gigante nella parte del nano Alberich che affrontava
per la prima volta.
Il baritono Thomas Johannes Mayer, nella parte dell'altro
protagonista Wotan, ha invece compensato le carenze di una voce
ormai usurata con l'esperienza e una grande classe
interpretativa. Ottimi tutti gli altri con una nota di merito
per l'italiano Paolo Antognetti, una delle più belle voci di
tenore degli ultimi anni, dal timbro cristallino, chissà perché
confinato spesso in ruoli di contorno. E per il contralto
Bernadett Fodor sprecata nella parte minore di Erda, ma
giustamente molto applaudita. Lunghe ovazioni hanno salutato,
come di consueto, la direzione di Oksana Lyniv, nonostante
qualche incomprensione con l'Orchestra (quella del Comunale
bolognese): ma, tenuto conto che la prima recita è stata quasi
una prova generale, questo inizio di Ring (non si faceva da 37
anni) lascia ben sperare per il proseguio.
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