Il potere delle persone
diversamente abili di comunicare la bellezza attraverso l'arte e
la musica: diventerà un documentario la storia dietro il
concerto El Canto de las Manos (Canzone delle mani), la
produzione per coro di non udenti dell'unica opera di Ludwig van
Beethoven portata in scena a Los Angeles dal carismatico
direttore d'orchestra Gustavo Dudamel.
L'attrice e regista spagnola María Valverde avrà la regia
del progetto che vede coinvolto DJ Kurs, direttore artistico
della compagnia teatrale Deaf West Theater. Dudamel, che nel
2026 lascerà la Los Angeles Philarmonic per salire sul podio
della Filarmonica di New York, ha scelto il Fidelio perché da
anni affascinato dalla storia personale di Beethoven diventato
sordo prematuramente.
L'opera andò infatti in scena per la prima volta nel 1805,
quando il compositore da poco aveva cominciato a fare i conti
con la sordità: "Forse, da allora, questa è la prima volta che
il Fidelio è stato concepito in modo che un pubblico di persone
che non sentono possa apprezzarlo pienamente", ha detto Dudamel
secondo cui il progetto "è la dimostrazione delle sublimi
possibilità dell'espressione umana".
La prima produzione dell'opera a Los Angeles è andata in
scena nel 2002 alla Walt Disney Concert Hall: Dudamel aveva
messo in campo, oltre all'orchestra, cantanti solisti, attori
nella lingua dei segni del Deaf West Theater e il Coro de Manos
Blancas, un gruppo venezuelano di giovani con gravi problemi di
udito e altre disabilità che interpretarono la musica nel
linguaggio espressivo della lingua dei segni.
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