La giovane ballerina è seduta sul pavimento in una pausa degli esercizi, il promettente assistente di Luchino Visconti la osserva. Scocca da uno sguardo che si incrocia nel mitico Teatro alla Scala la scintilla che dal 1954 ha tenuto insieme Carla Fracci e Beppe Menegatti, regista teatrale votato per gran parte della sua vita a celebrare l'arte e il talento immenso della regina della danza. Per il peggioramento delle condizioni di salute innescato qualche mese fa da una febbre, Menegatti si è spento oggi a Roma in un hospice, a 95 anni appena compiuti, dopo un breve ricovero in ospedale, a poco più di tre anni di distanza dalla morte della 'divina' del balletto, che aveva sposato nel 1964. "Papà era molto esigente anche affettivamente, ma molto generoso con tutti. Ha avuto la libertà di fare al massimo ciò che ha voluto per tutta la vita. Una persona generosa, quindi, ma anche fortunata", ha detto il loro unico figlio Francesco. "Nel lavoro chiedeva a tutti la decisione massima nei suoi confronti e verso la professione, come del resto faceva con se stesso. È stato un grande collettore di anime, di esseri umani e di affetti. Come ho detto per mia madre, io sono come sono per colpa loro". Beppe Menegatti e Carla Fracci avevano un "rapporto affettivo basato sul rispetto reciproco della loro arte", racconta Francesco. "Ciò che li ha uniti profondamente è questa cosa strana definita con una parola limitata, arte, che racchiude dentro di sè la complessità dell' essere umano. Loro la esprimevano in modo inarrivabile. A quest'arte papà si è dedicato tutta la vita fino agli ultimi istanti". I funerali si svolgeranno giovedì 19 settembre alle 12 a Roma nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti. Domani la camera ardente sarà allestita dalle 11 alle 19 nella Sala Santa Rita, in via Montanara, presso piazza Campitelli. Giuseppe Beppe Menegatti era nato a Firenze il 6 settembre 1929. Dopo una borsa di studio all'Accademia Nazionale d'arte drammatica Silvio d'Amico, a metà degli anni Cinquanta fu assistente alla regia di Visconti in importanti produzioni alla Scala - Traviata con Maria Callas, Sonnambula, Mario il Mago - e in seguito collaborò con Vittorio De Sica ed Eduardo De Filippo. Tra le innumerevoli regie teatrali, firmò la prima rappresentazione scenica mondiale di Tutti quelli che cadono e di Commedia di Samuel Beckett e di Maria di Isaac Babel e per l'opera lirica Il Ballo in Maschera, Turandot, Boheme, Madama Butterfly, L'Italiana in Algeri, Il Barbiere di Siviglia, La Sonnambula, Norma, Don Giovanni, Così fan tutte, Le nozze di Figaro. L'incontro con Carla Fracci lo portò a concentrarsi sulla regia di molte coreografie della celebre ballerina, con la quale ha condiviso un matrimonio durato 57 anni. "Mi manca come l'aria" diceva spesso dopo la morte della moglie nel maggio 2021. In particolare, nei dieci anni in cui Carla Fracci ha diretto il corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, Menegatti aveva curato le tre serate dedicate ai Balletti Russi di Diaghilev (nel 2009, nel centenario del debutto della compagnia russa), Isadora Duncan, Giulietta e Romeo, Filomena Marturano, Giselle, Amleto, Nozze di Sangue, Dio Salvi La Regina, la Trilogia di Figaro. "Beppe era unico. Aveva momenti difficili caratterialmente ma quando amava una persona l'amava per sempre. Per me è stato un po' come un padre, mi ha lanciato nel mio futuro anche come personaggio", ha detto Eleonora Abbagnato, étoile della danza oggi direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, che con il regista debuttò a 11 anni a Palermo in Fedra. Stasera l'Opera di Roma dedicherà a Menegatti la replica del balletto 'La bella addormentata'.
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