La rassegna Il Nuovo L'Antico,
L'Altrove di Bologna Festival si conclude con un omaggio a Marco
Polo nel settecentesimo anniversario della morte con lo
spettacolo "Non fu mai uomo che cercasse tanto". Sul
palcoscenico del luogo solito dell'Oratorio di San Filippo Neri
(domani, 5 novembre alle 20.30 la prova generale aperta al
pubblico, e mercoledì 6 alla stessa ora) i musicisti Kayhan
Kalhor al kamancheh e Kiya Tabassian al setar eseguono musiche
della tradizione persiana sui testi del Milione di Marco Polo,
selezionati e letti da Sandro Cappelletto.
Lo spettacolo prende spunto dalla convinzione che Il Milione
racconta un viaggio di conoscenza più che un viaggio di
conquista: Marco Polo non andò in Asia per cercare ricchezze,
potere e onori, ma per scoprire una forma di civiltà. E' stato
realizzato quindi un concerto-reading di musica, immagini e
parole che segue le più diverse rotte dei viaggi di Marco Polo
nel lontano Oriente, di passaggio anche in terra persiana.
Alle pagine in lingua franco-veneta de Il Milione,
selezionate e lette dal musicologo e scrittore veneziano, Sandro
Cappelletto, si alternano le improvvisazioni musicali di due
maestri della musica persiana: Kayhan Kalhor, leggendario
suonatore di kamancheh, strumento ad arco della tradizione
iraniana, e Kiya Tabassian, suonatore di setar, il liuto
persiano. Davanti ai agli occhi degli spettatori scorreranno le
meraviglie dell'antico codice miniato "Bodleian", nelle
videoproiezioni curate da Delumen.
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