S'intitola 'I Feel Feeling' il
nuovo singolo che riporta in scena Alexia, nel segno della dance
e alle prese con la lingua inglese. Con oltre cinque milioni di
dischi venduti in tutto il mondo e icona della musica dance anni
90, l'artista ha deciso di aprire una nuova fase della sua
carriera, tornando alle origini ma con un nuovo obiettivo e una
nuovo rapporto con se stessa.
"Centro la necessità di potersi sentire fragili senza paura
di di dichiarare le proprie emozioni - ha detto Alexia a
proposito del nuovo singolo - e il coraggio di essere
vulnerabili". 'I Feel Feeling' apre anche una nuova fase nella
carriera dell'artista.
"Ho fatto pace con me stessa - ha raccontato Alexia - e con
l'epoca in cui mi sono sentita di serie B per il modo in cui era
percepita, in Italia, la musica che facevo. Grazie alla lingua
inglese torno a sperimentare, per far ballare le persone e
riportare allo stato d'animo degli anni Novanta, quando
l'atmosfera era si più leggera, ma le prospettive per tutti
erano più chiare".
Il nuovo 'I Feel Feeling' è in uscita il 15 novembre ed è
stato scritto per Alexia dai Dragonette, band canadese di musica
elettronica e synthpop. Alla produzione, invece, spiccano i nomi
di Paul Harris e Carl Ryden, già al lavoro con David Guetta,
Tiesto e altri nomi noti.
"E' un brano con le caratteristiche di cui avevo bisogno - ha
spiegato Alexia - perché strizza l'occhio agli anni Novanta ma è
attuale. Il testo rappresenta quello che sono io oggi, ovvero
una persona che non ha paura di mostrare le emozioni, alle quali
riesco finalmente a dare un nome. Non è qualcosa che si impara a
fare dall'oggi al domani ma attraverso un percorso. Parlo anche
ai giovanissimi, costantemente travolti da uno tsunami di
istinti, impulsi, notizie fuorvianti, in un mondo dove il loro
futuro è sempre più incerto".
Alexia riparte dalla dance, o come la si voglia chiamare oggi
dipanando la mappa dei generi che gravitano attorno all genere
elettronico e derivati, per aprire un nuovo sentiero personale
che proseguirà con nuovi singoli, magari, come ha detto lei
stessa "da raccogliere in futuro nella scaletta di un album".
"La musica dance - ha raccontato Alexia - è rimasta uno dei
settori dove si riesce a sperimentare ancora molto. E' come se
fosse un mondo parallelo. Per un certo periodo della mia vita,
pur trovandomici bene, mi guardavo attorno, vedendo grandi
cantautori che riempivano gli stadi e cantanti che mettevano la
loro voce a disposizione di grandi autori. Oggi quei preconcetti
sulla dance sono caduti, perché anche la musica italiana si può
costruire a tavolino. La dance sperimenta su suoni, atmosfere e
sull'immagine, oggi senza timore di turbare qualcuno".
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