Il direttore Seiji Ozawa e i Berliner
Philharmoniker, un lungo rapporto cominciato nel 1966 che oggi
'raccontano' sei Cd pubblicati dall' etichetta discografica
della mitica compagine tedesca. I musicisti dedicano questo
omaggio al maestro giapponese, morto lo scorso 6 febbraio a
Tokyo, per ricordare ''l' amico di vecchia data, il collega e
il membro onorario dell' orchestra''.
Le registrazioni radiofoniche tra il 1979 e il 1996, mai
pubblicate prima, documentano una collaborazione intensa e
proficua. La scelta delle opere mostra anche la varietà
stilistica di Ozawa e i gusti personali - il Classicismo
austriaco e tedesco e il tardo Romanticismo, il repertorio
francese e i classici moderni. Ma soprattutto, queste
registrazioni esprimono la capacità di Ozawa di fare in modo che
anche la musica fortemente complessa suoni trasparente e
variegata con i Berliner grazie ai suoi movimenti, che lui
stesso spiega basati sul respiro. Nei sei Cd figurano opere di
Bartók, Beethoven, Berlioz, Bruch, Bruckner, Haydn, Hindemith,
Mahler, Ravel, Strauss, Tchaikovsky and Wagner. Il cofanetto
include un Blu-ray disc con i video dei concerti tra il 2009 e
il 2016 che mostrano le ultime esecuzioni di Ozawa sul podio
della Philharmonie di Berlino e la sua nomina nel 2016 a membro
onorario dell' orchestra.
Nell' accurato libretto che accompagna la pubblicazione, la
figlia del direttore, Seira e lo scrittore Haruki Murakami,
amico di Ozawa, descrivono nei loro articoli fli gli incontri e
le esperienze vissute con il maestro. Nella prefazione all'
edizione Eva-Maria Tomasi e Stefan Dohr, esponenti del comitato
dell' orchestra, scrivono: "Pochi altri direttori hanno avuto o
hanno rapporti con i Berliner paragonabili a quelli di Owaza. Le
sue capacità gli hanno fatto guadagnare da subito il rispetto
dell' orchestra. Curava ogni dettaglio e sapeva esattamente ciò
che voleva, favorendo una musica in cui la libertà e la
spontaneità trovassero sempre spazio''. Seiji Ozawa ebbe il suo
debutto con i Berliner Philharmoniker nel settembre 1966 con la
Sinfonia n. 1 di Beethoven, il concerto per pianoforte e
orchestra di Schumann con Jorge Bolet solista, e la Sinfonia di
Hindemith Mathis der Maler. Negli anni successivi tornò
regolarmente sul podio dell' orchestra dirigendo più di 85
programmi.
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