"Sono felice di tornare a Sanremo con
una canzone molto speciale. La tenevo nel cassetto da cinque
anni, aspettavo di poterla far brillare. Uso l'arte per curare
l'anima". Così Simone Cristicchi, ospite a Storie Italiane su
Rai1.
"Non era trapelato niente. Io mi trovavo fuori da un
ristorante a La Spezia, attendevo di sapere ed è successo così
all'improvviso", ha aggiunto il cantautore, uno dei 30 Big in
gara scelti da Carlo Conti. "Abbiamo festeggiato immediatamente
e stappato una bottiglia. È stata una grande emozione, non solo
il fatto di essere a Sanremo ma esserci con una canzone molto
speciale che tenevo nel cassetto da cinque anni e aspettavo
questo momento per poterla far brillare sul palco più importante
che abbiamo".
Rivedendo le immagini della sua vittoria al Festival di
Sanremo nel 2007, rivela: "Provo un certo imbarazzo a vedere
com'ero qualche anno fa, sono cambiato. O meglio, è cambiata la
ricerca dentro di me. Prima ero attratto e attento a quello che
accadeva al di fuori, il successo è diventato un po' secondario,
non lo rinnego ma è stato un seme che mi ha permesso di
avventurarmi in altri ambienti, come quello teatrale. Mi
differenzia dal Simone di allora lo sguardo un po' più profondo
sull'aspetto invisibile delle nostre vite".
"Avevo 10 anni, la reazione istantanea alla perdita di mio
papà è stata una grande rabbia che potevo sfogare in maniera
violenta intorno a me", racconta ricordando il grave lutto avuto
da bambino, "quando ho capito questo mi sono rinchiuso per non
fare del male agli altri, ho cominciato a disegnare in maniera
compulsiva un mondo perfetto su questi fogli bianchi, un mondo
colorato dove niente di brutto poteva succedermi. Attraverso il
disegno la poesia e la scrittura ho cercato di trasformare
quella rabbia il dolore, quella ferita in qualcosa di bello e
così nasce Simone artista. Non ho mai smesso di utilizzare
l'arte e la creatività per curare la mia anima e provare a fare
lo stesso anche con l'anima degli altri".
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