Il violoncellista Giovanni Sollima
sarà in concerto domani a Napoli con la Scarlatti Baroque
Sinfonietta alla Villa Pignatelli (ore 20.30) per la "Settimana
di Musica d'Insieme". La manifestazione, ideata nel 1971 da
Salvatore Accardo e Gianni Eminente, è promossa e finanziata dal
Comune nell'ambito del progetto "Napoli Città della Musica", ed
è curata dall'Associazione Alessandro Scarlatti con il Mic
Direzione Generale Musei, Palazzo Reale e Museo Diego Aragona
Pignatelli Cortes. Nella veranda neoclassica di Villa
Pignatelli, Giovanni Sollima sarà impegnato in un programma
musicale che lo vede dapprima solista in brani di Alessandro
Scarlatti e Giovanni Battista Costanzi e poi, accompagnato dalla
Scarlatti Baroque Sinfonietta - in scena Tommaso Rossi (flauto
dolce), Rossella Croce e Marco Piantoni (violini), Vezio Jorio
(viola), Manuela Albano (violoncello), Giorgio Sanvito
(contrabbasso ), Patrizia Varone (clavicembalo) -
nell'esecuzione dell'opera di sua composizione intitolata "Fecit
Neap. 17..".
"È la quarta volta in 5 anni che Giovanni Sollima è ospite
della Settimana di Musica d'Insieme - sottolinea Tommaso Rossi
direttore artistico dell'Associazione Scarlatti - e questo
testimonia quanto il pubblico napoletano apprezzi la sua
versatilità. Per la seconda volta suonerà con la Scarlatti
Baroque Sinfonietta, il nostro gruppo in residence su strumenti
originali, in un concerto nel quale ascolteremo anche la sua
composizione "Fecit Neap. 17..", un brano scritto qualche anno e
dedicato ad Antonio Florio e ai suoi Turchini (oggi Cappella
Neapolitana), ma che ormai è entrato stabilmente nel repertorio
grazie al suo essere un'opera pienamente calata nella realtà
sonora dell'oggi".
La programmazione si chiude con il terzo e ultimo concerto
(venerdì 6 dicembre, ore 20.30) che vede in scena Antonello
Cannavale (pianoforte), Gabriele Pieranunzi (violino), Francesco
Fiore e Francesco Solombrino (viole), Danilo Squitieri
(violoncello), Ermanno Calzolari (contrabbasso) nell'esecuzione
del "Quintetto in mi bemolle minore op. 87" di Johann Nepomuk
Hummel e del "Sestetto in re maggiore op. 110" di Felix
Mendelssohn Bartholdy.
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