Fu scoperto come talento da Nadia
Boulanger (la direttrice d'orchestra, organista e compositrice
francese vissuta tra il 1887 e il 1979) prima di diventare uno
dei direttori più apprezzati della sua generazione: si tratta di
Oleg Caetani, ucraino naturalizzato italiano, che il 31 gennaio
alle 20.30 sarà sul podio della Filarmonica Toscanini
all'Auditorium Paganini di Parma.
Il programma è incentrato su due capolavori del repertorio
romantico, la Sinfonia N.
6 in Si minore Op.
74 Patetica di
Ciajkovskij e il Concerto per violino e orchestra in re maggiore
Op. 77 di Brahms, solista il violinista russo Boris Belkin.
L'opera brahmsiana, affettuosamente definita "una sinfonia con
un violino al centro", è frutto dell'amicizia tra Brahms e il
violinista Joseph Joachim. La sua eccezionale abilità musicale
ispirò il compositore di Amburgo a scrivere il suo unico
concerto per quello strumento. Poiché Brahms aveva solo una
conoscenza superficiale delle capacità del violino, la
competenza tecnica di Joachim si rivelò essenziale per la sua
creazione. Di grande rilievo l'impatto sinfonico del primo
movimento, mentre l'Adagio centrale segna un momento di
distensione, dove il violino libera la sua cantabilità.
La Sinfonia "Patetica", l'ultima composta da Ciajkovskij, è
considerata una sorta di personalissimo requiem: la sinfonia si
chiude, infatti, con un Adagio lamentoso, una pagina che esprime
dolore e soprattutto una rassegnata tristezza. I primi
ascoltatori furono sorpresi da quel finale così inconsueto,
lento, lugubre, che si spegne nel silenzio con il pianissimo
assoluto nel quale suonano soltanto violoncelli e contrabbassi.
Così, quando nove giorni dopo la prima esecuzione Ciajkovskij
morì, la Sinfonia N. 6 venne inesorabilmente identificata come
un messaggio funebre.
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