"Questa città attende di
ritrovare il suo teatro da troppo tempo". Lo ha detto il
presidente del Teatro Stabile d'Abruzzo, Piergiorgio Buttafuoco,
in occasione della conferenza stampa di presentazione della
stagione di prosa 2022/23. "Il mio non è un appello - ha
sottolineato - ma una vera e propria arrabbiatura. Credo sia
opportuno agire sui binari della concretezza, è inaudito che
all'Aquila non sia stato ancora restituito il suo teatro.
Inaudito che pur con i lavori in fase avanzata non si riesca a
intravedere la luce dei tempi di riconsegna".
L'edificio, che una decina di giorni fa ha aperto al pubblico
per una visita guidata in occasione delle giornate del Fai, è
stato completamente ripristinato a livello strutturale e palco e
platea, sono stati completamente restaurati. Interventi non sono
stati ancora condotti solo nella parte del foyer, per il resto
mancano solo i posti a sedere.
"Per questo motivo - sottolinea Buttafuoco - è inaudito che si è
fermi a causa di inutili carte che rallentano i lavori.
L'ottusità della burocrazia non deve essere giustificazione per
i ritardi nel restituire qualcosa che non è passatempo, ma
volàno per economia e commercio. Ogni investimento per tutto ciò
che è offerta culturale genera altre risorse. È umiliante per la
fatica del teatro dover piatire ciò che è doveroso avere".
Anche il direttore del Tsa, Giorgio Pasotti, ha ribadito la
necessità di procedere in fretta. "Io sto spingendo tantissimo,
quasi fisicamente - ha detto - questo il sindaco Pierluigi
Biondi lo sa, e anche lui sta facendo la sua parte".
"La carenza di spazi dove fare cultura in questa città ha in
parte ragioni fisiologiche - ha confermato il primo cittadino -
ma esistono casi in cui le inadempienze della burocrazia
sovracomunale sono inaccettabili. Interesserò direttamente della
questione con il nuovo ministro della cultura".
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