Sarà in scena per due settimane allo
Za Koenji Public Theatre di Tokyo 'Cisanà Ogisamá', ispirato a
'Il Piccolo Principe' di Antoine De Saint-Exupèry, dopo il tutto
esaurito registrato nelle repliche. L'adattamento teatrale è
stato scritto da Teresa Ludovico, regista con oltre 20 anni di
esperienza nei teatri nipponici, mentre l'ideazione dello spazio
scenico, che presenta un cast di soli attori giapponesi, è stata
affidata a Luca Ruzza, docente di Scenografia Virtuale alla
Sapienza Università di Roma, e i costumi sono disegnati da Laura
Colombo. Nella riscrittura, piuttosto fedele al libro tradotto e
pubblicato in oltre 200 lingue, sono stati aggiunti nuovi
personaggi per rendere il contenuto della storia ancora più a
attuale per gli spettatori di oggi. Nel suo viaggio sulla terra
il Piccolo Principe si trova di fronte alle grandi questioni del
nostro tempo come cambiamenti climatici, carestie,
deforestazione, guerre. "Per noi la cosa importante è l'incontro
tra le culture, rispettare la cultura che portano gli attori"
racconta all'ANSA l'artista pugliese che annovera tra le sue
opere, la produzione nel 2001 dello spettacolo "Bella e Bestia",
prodotto dal teatro Kismet di Bari, e di un altro grande
classico della letteratura per l'infanzia, 'Pinocchio', dal 2016
sempre allo Za Koenji. "È un linguaggio anche fisico quello che
usiamo, non è solo il testo. Ogni attore giapponese ha una sua
modalità di espressione, questo è importante per me da
rispettare anche se poi io porto la cultura mediterranea, ed è
tale incontro che ne fa uno spettacolo diverso dagli altri". Gli
allestimenti sono volutamente essenziali perché consentono di
riempire lo spazio vuoto attraverso le azioni e lo sviluppo di
partiture fisiche, spiega ancora la regista. "Per me fare teatro
pubblico significa individuare una storia che mi deve
coinvolgere personalmente, e in genere è il rapporto con un
archetipo che la storia ha già in se. Ed è su quello che
lavoriamo". In questo contesto il viaggio nell'universo del
Piccolo Principe è un invito a riflettere sul senso della vita,
sul significato dell'amicizia, dell'amore, una sorta di
educazione sentimentale condotta attraverso la purezza del
bambino che non conosce la corruzione dell'età adulta. "Ciò che
è essenziale, come emozioni e sentimenti, sono invisibili e
derivano dal cuore e non dalla ragione" conclude la direttrice
artistica, "La ragione, per quanto importante sia, ad un certo
punto si ferma e non può travalicare nel mondo delle emozioni".
Lo spettacolo sarà in scena con doppie repliche quotidiane fino
al 24 settembre, e in tournée nella prossima stagione.
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