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De Fusco riporta in scena la Giovanna d'Arco di Spaziani

De Fusco riporta in scena la Giovanna d'Arco di Spaziani

In versi, più donna che eroina nell'interpretazione di Sokoli

ROMA, 12 ottobre 2024, 12:50

Redazione ANSA

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Una Giovanna d'Arco apocrifa rispetto alla tradizione consolidata questa di Maria Luisa Spaziani, francesista e poetessa scomparsa proprio dieci anni fa, ora riportata sulla scena al Teatro di Villa Torlonia da Mersila Sokoli con la regia di Luca De Fusco, che torna a questo lavoro dopo 20 anni. Una Giovanna particolare, ma che si collega alle tante rivisitazioni moderne, da quella di Shaw a quella di Brecht, in cui la donna prevale sulla santa.
    Qui il personaggio esiste attraverso uno sguardo lirico che coinvolge l'esperienza personale e la realtà esterna, nella sua dimensione storica, politica, quotidiana, in un'oscillazione tra visione e realtà, tra dimensione e vita eroica e poi un destino di solitudine e inattività che a Giovanna parrà inaccettabile, così da scegliere di farla finita, di gettarsi nel fuoco da sola, lontana da processi e folle, mentre brucia il bosco del castello di Jaulny, dove vive abbandonata dal suo sposo Robert des Armoises, partito per le crociate.
    Allora Sokoli, Premio Siae 2018 come miglior attrice (per l'interpretazione di 'Tera' di Agnese Ferro), trova un equilibrio tra i due momenti della vita di questa Pulzella, che si libera del destino da pastorella della sua nascita per seguire la vocazione di una vita vera che coincide con quella che le indica l'arcangelo Michele, col destino che le ha riservato Dio e la predizione di Merlino, per cui sarà una vergine a salvare la Francia e il suo re. Combatte così gli inglesi, riconquistando Orleans per poi arrivare sino alle porte di Parigi, prima di essere catturata, "venduta e comprata come faceva mio padre a maggio con i caproni" e quindi processata e interrogata in un momento di grande tensione, infine sposa per sfuggire al destino del rogo.
    Una recitazione molto intensa da parte dell'attrice, con una formazione anche ginnica, che non si risparmia e scatta e si piega su se stessa, si slancia in avanti, salta e combatte, per farsi poi riflessiva o illuminata, ardente per la visione.
   
   

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