Cronaca di un femminicidio nella
Serenissima Repubblica di Venezia. "La trama dell'Otello di
Shakespeare potrebbe essere la notizia di un quotidiano o di un
telegiornale di domani: uno straniero altamente qualificato
viene assunto in una compartecipata del nordest e sposa una
giovane donna del luogo, biondissima, ma il viaggio di nozze si
conclude con un omicidio-suicidio". Lo racconta all'ANSA Lella
Costa, che ritorna in Sardegna con una nuova versione del dramma
elisabettiano in tutta la sua sorprendente e amara attualità, su
un testo scritto da lei con Gabriele Vacis circa ventiquattro
anni fa.
"Otello - di precise parole si vive" con drammaturgia della
stessa Costa e Gabriele Vacis, sua la regia, scenofonia di
Roberto Tarasco e scenografie di Lucio Diana, produzione Teatro
Carcano, è in scena il 16 gennaio alle 21 all'Ama di Arzachena,
il 17 alle 21 al Civico Gavì Ballero di Alghero, il 18 alle 21
al Civico Oriana Fallaci di Ozieri, il 19 alle 20.30 al Comunale
Akinu Congia di Sanluri e il 20 alle 20.30 al Centrale di
Carbonia per la Stagione di Prosa del Cedac.
L'attrice e autrice milanese, volto noto e amato del piccolo
schermo, famosa per i suoi monologhi, da Adlib a Stanca di
guerra, Precise parole, Traviata, Alice, Sherazade, Amleto,
Ragazze e Arie, dove con moderna sensibilità e ironia si
confronta con i grandi personaggi della letteratura e del mito,
svela sul palcoscenico la tragedia di Desdemona. "Una giovane
donna di straordinaria intelligenza, molto innamorata di un uomo
che l'ha affascinata con i suoi racconti, ma quando capisce che
la storia d'amore è finita insieme alle parole che Otello non
riesce più a dire, tramutate in insulti, non è capace di andare
via, colpita da una sorta di paralisi, come molto spesso accade
alle vittime di abusi e violenze, per cui dopo la fine del sogno
perdere anche la vita è quasi inevitabile", sottolinea Costa.
Il capolavoro del Bardo, ricorda l'attrice, "racchiude in sé
il tema straziante del femminicidio: quando abbiamo debuttato
nel duemila non esisteva ancora la parola per dirlo, è stato
necessario trovare un nome per definire un fenomeno su cui
dobbiamo continuare a discutere e a interrogarci". Nell'Otello
Lella Costa interpreta tutti i personaggi - Otello e Jago,
Brabanzio, padre di Desdemona, il Doge, Emilia, Cassio e
Desdemona, cui è affidato il monologo finale - e nel gioco di
rimandi e citazioni, rivela l'artista, "accanto alla
meravigliosa lingua di Shakespeare, e al sottotitolo tratto da
Discanto di Ivano Fossati, c'è un pezzo ipnotico con cui Jago
convince Roderigo a partire ripetendo 'metti denaro nella
borsa', che inizialmente era ispirato al cabaret, e diventa
quasi rap sulla musica sensazionale di Soldi di Mahmood".
Nell'Isola l'artista porta un Otello insieme classico e
contemporaneo, con l'ironia e la leggerezza sempre presenti nel
teatro shakespeariano, e che per contrasto mettono in risalto il
pathos del dramma. "Ritorno in Sardegna con enorme gioia -
confessa - per me il pubblico sardo è davvero speciale e ho
forti legami con questa terra, per esempio con Paolo Fresu,
artista grandissimo oltre che un caro amico, con cui
quest'estate ho fatto Pinocchio Confidential al Festival Time In
Jazz". Progetti futuri? "La ripresa di Se non posso ballare...
non è la mia rivoluzione con la regia di Serena Sinigaglia, e
poi Lisistrata a Siracusa".
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