Nella stagione 2018-2019, secondo i
dati raccolti per APA, associazione produttori audiovisivi, dal
Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi), si
calcola che su un totale di 526 contenuti (al netto delle
repliche) i prodotti di intrattenimento raggiungano
complessivamente un
totale di 15.929 ore. L'intrattenimento ricopre un ruolo
decisivo sul prime time e nelle fasce orarie pregiate (il 33%
dei titoli è programmato in prima serata) e contribuisce in modo
sostanziale alla popolarità delle singole reti, misurata in
performance d'ascolto superiori alla media. Nonostante la
televisione Italiana rimanga molto cauta rispetto alla
sperimentazione di contenuti, nel periodo preso in
considerazione, un terzo dei programmi di intrattenimento (circa
il 35%) è una novità della stagione, costituendo un notevole
valore aggiunto per le Reti. «L'intrattenimento, insieme alla
fiction, si conferma il genere premium più rilevante per la
produzione ed il consumo televisivo su emittenti lineari (free e
pay) ed anche un genere di sempre maggior rilievo per le
piattaforme on demand. Il ruolo della produzione indipendente è
indispensabile per i contenuti premium in tutte le fasce orarie,
con una visibilità maggiore in quelle di maggiore ascolto tra
cui il prime time. È giunto il momento che le produzioni
indipendenti di contenuti di intrattenimento, per il valore di
quanto prodotto e per il ruolo industriale ed occupazionale che
svolgono, rientrino in un progetto istituzionale che consenta
l'utilizzo di strumenti e risorse anche pubbliche per favorire
la ripresa di investimenti in un settore determinante per il
settore audiovisivo e per tutti i suoi utenti», dichiara il
Presidente dell'Associazione Giancarlo Leone. Se da una parte i
broadcaster tradizionali (Rai1 e La7 in particolare, ma anche
Rai2, Rai3, Canale 5 e Italia1) tendono a privilegiare in alcune
fasce orarie l'autoproduzione, i multi-channel prediligono
invece la produzione esterna (commissionata o coprodotta assieme
a una casa di produzione indipendente). Un'emittente come Rai1,
ad esempio, dedica all'intrattenimento oltre la metà della
propria offerta giornaliera. Rispetto alle fasce orarie, nel
prime time vincono soprattutto i light entertainment, i talk, i
talent e i reality, mentre a dominare il daytime è invece il
genere "contenitore". L'innovazione tecnologica unita
all'evoluzione del mercato e quindi al moltiplicarsi delle
piattaforme e dei canali, ha prodotto una rilevante crescita del
15% dei contenuti relativi all'area dell'unscripted e
dell'intrattenimento, tra i generi più sfruttabili «oltre il
televisore», nei consumi che avvengono sui device digitali. La
varietà dell'offerta televisiva ha comportato una crescita del
ruolo della produzione indipendente, (+2% nelle ore prodotte
rispetto all'ultima rilevazione). Si calcola che, per il tessuto
produttivo indipendente e il suo indotto, il prodotto unscripted
e di intrattenimento raggiunga un valore compreso fra i 310 e
340 milioni di euro.
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