"Il mio è un personaggio tridimensionale forte, ben scritto, contraddittorio, che porta avanti una strategia manipolativa evidente, eppure sbaglia in continuazione. Cerca di trovare il suo spazio nel lavoro ma il suo motore narrativo principale è riuscire a essere vista, una faccenda che ci riguarda tutti in un momento in cui usiamo molto le maschere nella vita e nella rappresentazione della vita sui social''. Lo dice Elena Radonicich parlando del personaggio che interpreta in Il grande gioco, nuova serie in 8 episodi, una donna piena di sfumature che lei rende con grande intensità. In contemporanea col debutto su Sky e NOW, il 18 novembre alle 21.15 il primo episodio sarà per intero disponibile per tutti sul canale YouTube di Sky.
Si chiama Elena come lei (''è una cosa strana quando il personaggio porta il tuo stesso nome'') ma Elena Radonicich è diversissima dalla procuratrice Di Gregorio de Il grande gioco che racconta il dietro le quinte del calciomercato. Forse le somiglia di più Eva, la PM che ha interpretato per Brennero, una serie che è stata girata a Bolzano lo scorso inverno e che andrà prossimamente in onda su Rai 1. Entrambe bionde e bellissime come lei, piemontese diplomata a Roma al Centro sperimentale, che il mestiere dell'attrice lo vive seriamente, anche se sarebbe bello che scoprissero la sua straordinaria vena comica.
Donne di carattere comunque: ''La mia Elena è la figlia di Dino (Giancarlo Giannini), il magnate dell'agenzia di calciatori più potente in Italia, e l'ex moglie di Corso (Francesco Montanari), radiato per una storia di calciomercato. Lei vuole dare un taglio diverso a questo mestiere. Vive in un mondo tutto di uomini, dove pensa solo a trarre il massimo profitto dai calciatori che considera una specie di prodotto a tutto tondo''.
Ma c'è molto anche di rapporti familiari ne Il grande gioco: ''soprattutto con il padre Dino'', che poi è un po' ''padre'' anche dal punto di vista artistico trattandosi di Giancarlo Giannini. ''per me un mito assoluto. Era uno dei nostri insegnati al Centro sperimentale, un maestro. Lavorare con lui è stato bellissimo, direi sfidante perchè è un attore-giullare con una capacità tecnica straordinaria. Tu lo ascolti e pendi dalle sue labbra per quello che racconta e per come lo racconta''. Chi è invece la sua attrice feticcio? ''Senza dubbi Meryl Streep - dice Elena Radonicich, che accompagna le parole con una fisicità tenera e dinoccolata - perchè è una trasformista che ti abbaglia con la sua capacità. Non ti viene mai da dire 'lo farei in un altro modo''.
Elena del resto spesso si trasforma nei suoi ruoli, come quello di Lina in Sopravvissuti. ''Non inseguo deliberatamente il trasformismo ma sicuramente scelgo personaggi diversi che non mi facciano cadere nei clichè, non bisogna farsi appiccicare le etichette. Certo non siamo negli Stati Uniti e se per un attore uomo in Italia è sicuramente più facile trovare personaggi diversi, per le donne le possibilità che ti offrono sono limitate. Ma bisogna sempre cercare di percorrere strade diverse''. Per quale regista si vorrebbe trasformare? ''Bellocchio, Guadagnino, Sorrentino, Rohrwacher: loro mi fanno sognare''. In tv la rivedremo come protagonista, con Matteo Martari, nel poliziesco ad alta quota Brennero dove interpreta una PM di lingua tedesca che da la caccia dd uno spietato killer. E' anche nel film Dall'alto di una fredda torre, dall'opera omonima teatrale di Filippo Gili, opera prima di Francesco Frangipane, sempre di prossima uscita, dove interpreta una chirurga. ''Personaggi impegnativi? vero ma adorerei anche fare una commedia, dipende dal livello della scrittura.
Importante è fare cinema di qualità, anche perchè sono convinta che sia questo il modo di riportare la gente in sala. Anche perchè se spendi dei soldi per arrivare fino ad una sala cinematografica spostandoti dal divano e rimani deluso, non ti riprendi più'. Del resto il cinema è in qualche modo un fenomeno sociale, esci dalla sala e continui a parlarne del film che hai visto, ti fa riflettere. mentre delle serie tv che vediamo in solitudine poi chi ne parla?''.'.
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