"E' un programma coraggioso, molto
difficile: credo che nella storia della televisione non ci sia
mai stato un programma con cento bambini contemporaneamente
nello stesso studio, è un piccolo record. Da un punto di vista
produttivo la logistica è stata la cosa più complicata: vestire,
far mangiare, tamponare cento bambini è stato davvero un
impegno. Ringrazio Mediaset per avermi fatto fare questa
pazzia". Così Piero Chiambretti, ospite a Verissimo, ha
raccontato il suo nuovo show, al via mercoledì 15 marzo in prime
time su Canale 5.
"L'ho fatto per mia figlia Margherita, che con i suoi
suggerimenti è stata anche la prima autrice della trasmissione",
ha spiegato il conduttore rispondendo alle domande di Silvia
Toffanin. "I bambini sono imprevedibili e ti sorprendono, nel
bene e nel male", "dicono sempre la verità anche quando è
sbagliata, quindi è un programma sulla verità".
Chiambretti ha ricordato anche la madre Felicita, morta di
Covid: "Ho fatto tanti programmi e mia mamma è sempre stata la
mia prima telespettatrice. Da tre anni ho una telespettatrice in
meno. Era molto importante per la mia vita. Sono sicuro che
questo programma le sarebbe piaciuto". Nella preparazione "ho
immaginato la scena e l'ho difesa strenuamente con lo
scenografo: abbiamo fatto delle prove, ho insistito perché si
spostasse in ogni blocco pubblicitario. Ma un certo punto,
durante le prove, ho sentito la voce di mia madre - ha
raccontato ancora - che mi diceva di tenere la scenografia
sempre nello stesso modo. Ho chiesto scusa a tutti e ho detto:
da questo momento la scenografia è solo questa, lasciando di
stucco tutta la squadra".
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