"Troppo facile da dietro uno schermo
senza assumersi le responsabilità di ciò che si scrive. Vi giuro
su quello che ho di più caro che scoprirò chi siete, conigli
infami". Sono le parole di Fedez contro gli hater nascosti sotto
nomi e nickname falsi che stanno prendendo di mira il figlio
Leone, di soli 5 anni, con minacce di morte e auguri di
terribili malattie.
Il rapper nelle scorse ore attraverso le sue Storie aveva
annunciato di aver sporto denuncia contro di loro. Il bambino
era sceso in campo a San Siro per accompagnare i rossoneri prima
del fischio d'inizio. "E voi pensate che io non riuscirò a
sapere chi siete? No, no, ragazzi non funziona così. Ma - spiega
- vogliamo accelerare le cose? A me non interessa denunciarvi. A
me la denuncia serve solo per sapere chi siete. Ditemelo voi,
sapete dove abito, venite sotto casa mia - continua visibilmente
turbato - e venite ad augurare la morte a mio figlio. Mi vedete
allo stadio? Augurate un cancro a mio figlio. Volete sparare a
mio figlio? Ditemelo in faccia". E continua: "Fate le cose da
uomini, quali siete, visto che io sono un infame che vi ha
denunciato. Accorciamo i tempi. Venite sotto casa mia, abbiate i
coglioni, io sono qua".
Fedez aggiunge: "Visto che vi state giustificando delle
minacce di morte e degli auguri di tumore ai miei figli dicendo
che io ho fatto la battuta su Emanuela Orlandi dico: E no,
ragazzi, è proprio un'altra cosa. Io ci ho messo la faccia, ho
fatto una cazzata, ho chiesto scusa, lunedì uscirà una puntata
con Pietro Orlandi a cui ho chiesto scusa, con cui mi sono
chiarito e ho cercato di rimediare. Voi la faccia non ce la
mettete perché voi i coglioni non ce li avete. Io ogni cosa che
dico e che faccio, pago le conseguenze perché ci metto la faccia
ed è giusto che anche voi paghiate le conseguenze. Solo allora
saremo sullo stesso piano e sarà mia premura fare sì che accada"
sottolinea. In un altro punto il rapper conclude scosso:
"Conigli infami che non siete altro".
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