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Giorno memoria, L'anello ritrovato tra live action e animazione

Giorno memoria, L'anello ritrovato tra live action e animazione

Su Rai3 una storia di amicizia per non dimenticare

ROMA, 22 gennaio 2024, 18:57

Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'Anello Ritrovato", a metà tra live action nel presente e animazione, è una commovente storia di amicizia di oggi che riporta, con un linguaggio adatto ai ragazzi e alle famiglie a una pagina dolorosa e drammatica del rastrellamento nazista degli ebrei di Roma nell'ottobre 1943. Per il Giorno della Memoria una nuova produzione originale prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Kids con il patrocinio della Comunità ebraica di Roma, ispirata alla storia vera di Giacomo Moscati, che da adolescente visse il 'Ricatto dell'oro' nazista agli ebrei di Roma durante l'occupazione del 1943. Sarà in onda venerdì 26 gennaio, alle ore 16 su Rai 3, sabato 27 alle ore 17:50 su Rai Gulp e sarà disponibile su RaiPlay. "L'Anello Ritrovato" è stato presentato nelle sede Rai di Viale Mazzini, davanti a giovanissimi e attenti alunni della scuola pubblica primaria "Vittorio Alfieri" di Roma che hanno bersagliato di domande protagonisti e regista. Alla presentazione i due attori Mariandrea Cesari e Liam Mario Nicolosi, Luca Milano, direttore Rai Kids, Simona Ercolani, CEO e direttrice creativa Stand By Me, e Antonella Di Castro, vicepresidente Comunità Ebraica di Roma. Cesari, già protagonista lo scorso anno dello speciale "La Cartolina di Elena", torna a vestire i panni di Cecilia, una ragazza torinese che si imbatte in vicende perdute tra le pieghe della memoria e le vuole portare alla luce. Al suo fianco, Liam Mario Nicolosi (Di4ri) nel ruolo di David, l'amico d'infanzia che l'accompagnerà in questa nuova avventura investigativa. La giovane Cecilia giunge a Roma per festeggiare il Bar Mitzvah del suo amico, la cerimonia ebraica che sancisce il passaggio all'età adulta. I due ragazzi scoprono in casa un misterioso anello d'oro con iniziali sconosciute G.M. nascosto all'interno di un orologio. Cecilia e David giungono a scoprire così la storia del proprietario dell'anello, Giacomo Moscati, e della sua amicizia con Samuele Pontecorvo, proprietario di un anello identico. Come in una vera e propria investigazione e grazie anche alla visita di alcuni dei luoghi più iconici del ghetto di Roma, tra cui il Museo Ebraico, l'Archivio Storico della Comunità e il Tempio Spagnolo, Cecilia e David, connettono i due anelli al tragico ricatto dell'oro del 1943, arrivando infine a scoprire la storia di Giacomo. I fatti storici partono dal settembre '43 quando, dopo l'occupazione nazista di Roma, il comandante della Gestapo a Roma, Herbert Kappler ordinò ai vertici della Comunità Ebraica di consegnare 50 kg d'oro in 36 ore, pena la deportazione di 200 ebrei. Gli ebrei di Roma si mobilitarono per tentare di salvarsi e, tra loro, ci fu anche Moscati che contribuì con un anello d'oro ricevuto per il suo Bar Mitzvah con le sue iniziali. "Sono convinta - ha raccontato la giovane protagonista - che questo cortometraggio possa smuovere le coscienze. Come coltivare un giardino dove far crescere rose senza spine. Quest'esperienza è stata molto emozionante. Per me è stata un'opportunità per esprimere tutte le emozioni che questa storia mi ha dato". "È stato fatto un lavoro prezioso di ricostruzione di com'era la Comunità Ebraica, allora. Tutti i riferimenti e tutti i luoghi presenti nel cortometraggio sono veri. Abbiamo unito più storie vere", ha detto Simona Ercolani. Presente oggi anche il nipote di Moscati che ha ricordato: dopo l'armistizio dell'8 settembre '43, la mia famiglia fu costretta a chiedere riparo per potersi nascondere. Il caso volle che i Moscati furono accolti e nascosti, per nove mesi, dalla solidarietà disinteressata della famiglia di Bruno Fantera, premiata poi dallo Yad Vashem, nel 2008, con il titolo di "Giusto fra le nazioni". Giacomo rammentava tutto.

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