(di Alessandra Magliaro) - RaiPlay "è diventata un bene comune". Parla con orgoglio, in una intervista all'ANSA, Elena Capparelli a capo della piattaforma digitale della Rai e racconta come sia diventata un fenomeno in numeri e qualità. RaiPlay se la gioca ormai alla pari con le altre piattaforme, ma con il particolare non indifferente di essere gratuita e con una library attualmente di 6000 titoli, di cui 1600 film, 400 fiction e altrettanti documentari.
Come il maestro Manzi di antica memoria, "è stata in grado di far aumentare le competenze digitali del pubblico più anziano", fa notare, ed allo stesso tempo "è riuscita ad agganciare il pubblico under 25", oltre agli altri target. In poche parole vedere RaiPlay è glam e inclusivo. "È un unicum", sottolinea, proprio perché dopo "investimenti del passato che vanno riconosciuti e stanno dando frutti" e anni di lavoro strategico sui giovani, ora si vive una grande accensione, un salto "nella percezione diffusa". È chiaro che il Covid con il lockdown ha cambiato lo scenario, "ma noi eravamo lì, pronti e dinamici, e non siamo stati a guardare", ecco così che dal primo streaming originale in diretta dell'apripista Fiorello alla serie fenomeno Mare Fuori (la quarta arriva dal 1 febbraio), passando per Jovanotti on the road e Valerio Lundini, sono stati agganciati i giovani, e non solo loro. È una manovra a tenaglia, ironizza Capparelli, sottolineando che da Smart Tv a smartphone, tablet e poi app, YouTube e social difficile evitare l'offerta. 24 milioni e mezzo sono gli utenti registrati, 7 milioni e mezzo quelli stabili ossia che guardano almeno una volta al mese, la media giornaliera è 1 milione e mezzo, due.
"Per noi è fondamentale arrivare a tutti i pubblici, è nello stesso contratto di servizio e non lasciamo indietro nessuno, anzi con alcuni progetti 2024 - prosegue Capparelli - come Qui c'è RaiPlay andremo a fare offerte 'dedicate', con QR code appositi, negli ospedali e nelle scuole ad esempio". Tra live in diretta, programmi recuperabili, estrapolati, cicli tematici cinematografici (da tutto Frank Capra e tutto Chaplin ad esempio), i RaiPlay Originals, le fiction first digital o i boxset in esclusiva, l'archivio con le Teche Rai, c'è una specie di tesoro audiovisuale.
"È fondamentale avere e consolidare - sottolinea la direttrice - il rapporto di fiducia con il pubblico e su questo stiamo lavorando per una novità nel 2024 con proposte di algoritmo etico, mirate sulla base delle preferenze indicate e non del consumo, perché l'interesse di un servizio pubblico è far star bene lo spettatore aiutandolo nelle scelte di qualità, sarà come un motore di raccomandazione". Si lavora anche ad un parental control per i genitori e a progetti al servizio delle scuole, al di là della sezione learning che già esiste e di quella di intrattenimento con Rai Kids di cui è leader. La sfida è "essere al passo con le innovazioni tecnologiche" per essere competitivi in uno scenario streaming affollatissimo e promuovere la qualità.
RaiPlay, che per i giovani nati digitali 'è' la Rai, dal momento che non conoscono neppure i canali tradizionali, allo storico claim 'di tutto di più' ha aggiunto 'molto più di quanto ti aspetti', è una ricchezza enorme a disposizione da valorizzare. Sanremo 2024 si preannuncia un ulteriore traino, tra festival in diretta, quello in lingua dei segni, il Radio2 visual, il 4k, le conferenze in diretta, le clip e quant'altro
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