"Non ci sono libri importanti ma
momenti importanti in cui leggi un libro, e mia madre è stata
fondamentale in questo". È iniziata così la chiacchierata "off
records" di Geppi Cucciari, organizzata dall'università Bocconi
di Milano e parte di un ciclo di incontri con i grandi
protagonisti a cavallo tra cultura, spettacolo e imprenditoria,
ideato e condotto dal coreografo e Academic Fellow Bocconi Marco
Pelle.
L'appuntamento, dal titolo "il potere scatenato del sorriso", ha
visto protagonista la comica sarda del suo proprio racconto di
cambiamento, attraverso la comicità.
"Sono arrivata a Milano nel 2000 - ha raccontato Cucciari - i
miei genitori mi avevano detto che dovevo finire l'università e
poi fate quello che volevo. Mi mancavano otto esami quando sono
arrivata - ha spiegato - qui perché c'era il cabaret". Sempre
più vicina alla laurea, Geppi ha detto "ci provo, ho cominciato
a fare cabaret, ho continuato a studiare e mi sono laureata -
suo padre voleva facesse il notaio - ci ho provato, non mi
piaceva". Alla fine è arrivato l'appoggio di sua madre, che per
lei era "importante e sono andata, solo facendolo ho capito che
la vita aveva scelto per me un'altra strada", quella del cabaret
appunto. Poi è arrivata la notorietà con Zelig, e anche la
radio: "un giorno da pecora' mi ha insegnato tantissimo, una
grande esperienza ascoltare persone che non mi interessano, e il
cui pensiero non mi interessa", ha detto con la sua solita
ironia. Marco Pelle le ha chiesto se si può ridere di tutto, e
Cucciari ha risposto "di tutto ma non su tutto, ci sono temi su
cui non scherzo. Nella vita privata sono capace di dire cose
terribili su di me e chi mi sta vicino - ha spiegato - ma che
non mi permetterei di dire sul palco".
Parlando della comunità Lgbtq+ di cui è "icona", Geppi ha
detto "di esserne sempre stata sostenitrice, anche in passato e
con altri governi", mentre sulla pressione mediatica relativa al
suo corpo, ha tagliato corto dicendo di non aver "mai sentito
questa pressione nei confronti del corpo degli uomini". La
potenza della comicità oggi arriva anche dai social, da chi non
ha mai visto un palcoscenico e per Cucciari questo "è così e va
accettato, è una possibilità in più". A lei, ha spiegato, "piace
l'idea di fare tv, tenere compagnia a chi è a casa", ma sui
presunti rumors che la vorrebbero sostituita in Rai da Alessia
Marcuzzi nella conduzione dei David di Donatello per motivi
politici, nemmeno una parola.
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