(di Chiara Venuto)
"Possono non piacere i miei
programmi, ma i miei critici non possono dire che sono una
scansafatiche". Da quando aveva 14 anni, Monica Setta ha sempre
lavorato. Prima le testate locali, mentre frequentava il liceo
classico a Brindisi, poi il praticantato alla redazione romana
del Giorno, l'ingresso nel mondo del giornalismo economico,
dunque il cambio di registro: settimanali, riviste di settore,
radio e tv. "Per me è una cosa positiva aver variato così tanto
- dice all'ANSA - non sempre è stato perché volevo, ma non ho
mai avuto difficoltà ad essere flessibile". Oggi, alla soglia
dei 60 anni - il suo compleanno è il 5 agosto - Setta è in ferie
in Puglia, sta preparando una festa con tutti i suoi amici del
cuore in una masseria nel brindisino, nella sua terra, ma già
pensa ai suoi cinque programmi in Rai. "Non smettiamo mai di
lavorare perché siamo una produzione a basso costo, se si ammala
uno siamo nei guai", ride. Grande novità di quest'anno saranno
le due prime serate di 'Storie di donne al bivio' (Rai 2) il 27
agosto e il 9 settembre. Poi, il mercoledì in seconda serata e
il sabato alle 15.40. "Il mio obiettivo ora è che le puntate in
prime time vadano bene", commenta.
Per fine agosto, anticipa Setta, le ospiti saranno Asia
Argento, che parlerà del suo passato, poi un'inedita Nunzia De
Girolamo ("anch'io che sono sua amica mi sono stupita per come
si è aperta sulla sua vita personale", spiega), Roberta Capua,
Monica Leofreddi e Valeria Marini. Per il primo appuntamento in
seconda serata, invece, sicure Andrea Delogu ed Elisabetta
Gregoraci. "Mi piacerebbe se completasse il trio Mia Ceran, ma
ancora non mi ha risposto", afferma la giornalista.
Torna anche 'Generazione Z', al via il 12 settembre nella
seconda serata del giovedì di Rai 2, con l'intervista a Daniela
Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, il musicista 17enne
ucciso a Napoli lo scorso 31 agosto. E, ancora, 'Unomattina in
famiglia', con Ingrid Muccitelli e Beppe Convertini il sabato e
la domenica su Rai 1, 'Cantiere Italia' su Radio 1 dal lunedì al
venerdì alle 17.30 e 'La mezzanotte di Radio Uno'.
Il segreto del successo dei suoi programmi? "Abbiamo una
produzione a basso costo, direi quasi artigianale, siamo pochi e
lavoriamo tutti tanto, inclusa me - racconta Setta - sono
anch'io autrice e spesso chiamo personalmente gli ospiti, tant'è
che a volte si creano rapporti quasi surreali". Un esempio è
"Katia Ricciarelli - aggiunge - la prima volta che venne le
piacque una mia collana, allora gliela regalai. La seconda
volta, invece, le scarpe: gliele diedi a fine puntata anche se
non erano della sua taglia". Le ospiti si sentono così a loro
agio anche perché "per me è importante che decidano loro cosa
dire - chiarisce - le domande scomode si fanno al potere, non
alle attrici".
E su chi si comporta diversamente commenta: "non mi sono mai
posta il problema di come lavorino gli altri" e non intende
farlo ora.
Ma un altro modo per far funzionare i suoi format, riflette
la conduttrice, è cercare storie che possano interessare al
pubblico perché toccano temi attuali: "mantengo sempre
l'atteggiamento da cronista - dichiara - e poi giovani e donne
ora sono argomenti che vanno molto bene".
E, se un compleanno tondo è momento di bilanci, Setta è
felice perché "ho avuto la vocazione del giornalismo da
giovanissima e ho sempre fatto questo mestiere". Ma la tv
all'inizio non era nei suoi piani, tant'è che negli anni '90
aveva detto no a una proposta importante: "Il Dottore, così era
ancora chiamato Berlusconi, mi propose un colloquio e lo feci,
ma la televisione non mi attirava, ero ancora attaccata alla
carta stampata". Mai pentita di quel rifiuto? "No". Fu
l'occasione per lavorare accanto a un grande del giornalismo,
Indro Montanelli, nell'anno della sua Voce: "mi ha insegnato a
trovare la notizia in tutto, stare sempre sulla strada - ricorda
- ma soprattutto che all'economia più che alla politica bisogna
sempre dare del lei, mantenere un distacco per restare liberi".
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