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Carlo Lucarelli, 'racconto perché la diversità fa paura'

Carlo Lucarelli, 'racconto perché la diversità fa paura'

Su Sky La Nave dei Folli, vite di persone celebri ritenute pazze

ROMA, 15 gennaio 2025, 14:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Laura Valentini) Cos'hanno in comune Robert Schumann, Nerone, la psichiatra Madeleine Pelletier, Camille Claudel e Giovanna di Castiglia? A raccontarlo, spiegando perché i contemporanei di questi e altri personaggi celebri li credevano squilibrati se non del tutto pazzi, sarà 'La nave dei folli.
    Oltre la ragione', docuserie Sky Exclusive con Carlo Lucarelli.
    in onda ogni settimana dal 20 gennaio su Sky Arte.
    Lucarelli nell'incipit di ogni puntata ricorda come nell'antichità coloro che non ubbidivano alle convenzioni sociali venivano abbandonati a bordo di una nave che li tenesse lontani dalla città, senza possibilità di ritorno sulla terraferma. "Il filo rosso che unisce i protagonisti di queste sei puntate - spiega lo scrittore all'ANSA - è la capacità che questi personaggi hanno di vedere le cose in modo diverso, di comportarsi in modo diverso e la reazione della società che censura questo tipo di esistenza e di visione: suscitando la reazione naturale di chiedersi 'perché sono io folle, non sarai folle tu?'".
    Lo stigma della diversità si è attenuato nel tempo: "Prima mancavano del tutto gli strumenti e quindi c'è sempre stato un atteggiamento irrazionale nei confronti della diversità, con tutti pronti a bollare alcuni atteggiamenti come ossessioni o isteria. Poi - spiega - sono arrivate intuizioni importanti nel campo della medicina e della psichiatria che hanno cambiato in parte le cose: quando ero piccolo. un bambino che non riusciva a stare fermo o che non andava bene a scuola veniva messo in una classe 'differenziale', volevano metterci anche me in seconda elementare... Ora sono saltate fuori sigle che spiegano meglio, c'è forse un disturbo dell'attenzione ma non vuole dire che sei un bambino matto, c'è un problema, magari piccolo". Viceversa bollare gli oppositori come folli o pazzi da parte delle dittature è stato sistematico, dice Lucarelli, "un atteggiamento che c'era ai tempi del fascismo e dell'Unione sovietica, lo abbiamo visto un po' ovunque".
    Il racconto di Lucarelli, che dedica una puntata anche a un episodio che vede protagonisti Cesare Lombroso e Lev Tolstoj ("mi piacerebbe in futuro fare uno spin off di entrambi") scava in profondità per capire le motivazioni dietro a operazioni di damnatio memoriae come quella ai danni di Nerone, o di screditamento totale fatte, in vita, per personalità vittime di giochi di potere o di una sensibilità troppo moderna. Le donne sono state forse i principali bersagli: "Sicuramente c'è una forte differenza tra come veniva percepito un uomo che si vestiva in modo strano o che non si sposava o non faceva figli rispetto a una donna che faceva lo stesso: lui era un eccentrico, lei una pazza".
    Il racconto della Nave dei Folli è arricchito da ricostruzioni storiche animate che uniscono illustrazioni digitali e proiezioni analogiche e dalle testimonianze di esperti e studiosi, tra cui lo psicoterapeuta Michele Mezzanotte, Cathy La Torre, avvocata e attivista, Paolo Mazzarello, storico della medicina, Francesca Cavallini, psicologa, Gaspare Palmieri, psichiatra e psicoterapeuta.
    "I personaggi protagonisti di queste sei puntate sono stati scelti a partire da un elenco vastissimo, che mi ha proposto l'autore Donato Dallavalle, sono tutti diversi l'uno dall'altro e hanno esercitato la loro 'follia' in campi differenti" conclude Lucarelli. "Ce ne sono tanti altri di cui mi piacerebbe parlare: spero che quest'avventura continui".
   

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