"Immaginavamo che per Samba la gente ci avrebbe aspettati fuori dal cinema per picchiarci dopo il successo di Quasi amici, ma non è stato così. Ci sono stati 13,5 milioni di ingressi per una tematica, quella dei sans papier, non amata in Francia". Così Eric Toledano e Olivier Nakache (registi di Quasi amici) parlano a Roma di Samba, in sala dal 23 aprile con 01 in 150 copie. Nel film, tratto dal romanzo omonimo di Delphine Coulin (che ha scritto anche la sceneggiatura), Omar Sy senegalese clandestino e Charlotte Gainsbourg dirigente d'azienda. Nel cast anche Tahar Rahim (Wilson, lavoratore clandestino che si inventa una patria) e Izia Higelin (Manu, dinamica assistente sociale).
Di scena una storia d'amore e immigrazione, ma anche una commedia delicata e non scontata, con l'incontro fra due mondi che più lontani non potrebbero essere: quello di Samba (Sy, già protagonista di Quasi amici), senegalese clandestino pieno di buoni sentimenti che vive in Francia da dieci anni e colleziona lavoretti per sopravvivere, e quello di Alice (Gainsbourg), dirigente d'azienda che, dopo un crollo psico-fisico da stress, decide di trovare nuovi spazi nella vita.
Lui tenta tutte le strade per la regolarizzazione, ma non è certo facile, mentre lei cerca di ricostruire se stessa attraverso il volontariato in un'associazione che è anche l'occasione per l'incontro con Samba. Centrale nel film il dramma di Samba che va in questura a chiedere notizie della sua carta di soggiorno il giorno stesso in cui la Francia decide che di lui non vuole più sapere, arrestandolo e rinchiudendolo nel centro di detenzione di Vincennes e rendendolo di fatto, da un minuto all'altro, un clandestino da eliminare.
"Sono tanti i paradossi dei sans papiers in Francia - dicono i due registi -. Su Liberation, ad esempio, è uscito un articolo curioso che parla dell'esistenza di immigrati clandestini che lavorano nell'amministrazione francese. Un paradosso perché, da un certo punto di vista, non esistono, ma poi pagano le imposte e sono regolari a livello amministrativo. Comunque, tanto per citare lo spirito del film, abbiamo sposato quello della rivista Charlie Hebdo ovvero che 'il ridere è la distanza più breve tra un uomo e l'altro'".
Dal punto di vista della stampa i due riconoscono: "Siamo stati attaccati dalla stampa di destra in Francia, mentre quella di sinistra ovviamente ci ha sostenuto". E ancora sulla politica, dicono stamani alla Casa del cinema di Roma Eric Toledano e Olivier Nakache che se dovessero scegliere tra Marie Le Pen e Sarkozy sceglierebbero sicuramente il secondo, anche per le ultime dichiarazioni antisemite e negazioniste della Le Pen, ma la cosa che preferirebbero davvero è che "i due si ammazzassero a vicenda".
Ecco la scheda: http://bit.ly/1yr5KqY
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