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Gli sconosciuti di Laura Imai Messina

Gli sconosciuti di Laura Imai Messina

Nel nuovo romanzo Tutti gli indirizzi perduti

ROMA, 27 novembre 2024

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Mauretta Capuano) LAURA IMAI MESSINA, TUTTI GLI INDIRIZZI PERDUTI (EINAUDI, PP 232, EURO 19,50). Lettere mai recapitate a destinatari irraggiungibili. Scritte alla vecchia vicina di casa che leggeva libri ad alta voce, alle cose perdute della vita, a un marito che non c'è più. Parole d'amore, di dolore, di riconoscenza. A raccogliere tutta questa corrispondenza che non è mai arrivata a destinazione è un posto davvero unico, l'Ufficio Postale alla Deriva dell'isola di Awashima, in Giappone, dove ci porta Laura Imai Messina nel suo nuovo romanzo 'Tutti gli indirizzi perduti', pubblicato da Einaudi. La scrittrice, nata a Roma, che da 21 anni vive in Giappone con il marito e i due figli, ci ha abituato a questi luoghi particolari, che sembrano inventati ma esistono veramente, a partire dal caso editoriale 'Quel che affidiamo al vento' dove da un telefono senza fili in una cabina telefonica nel giardino realmente esistente di Belle Gardia, in Giappone, le persone hanno la possibilità di parlare con chi hanno perduto. Questa volta, attraverso la figura di Risa, figlia di un postino che ha lavorato tutta la vita affinché neppure una lettera andasse perduta, Imai Messina esplora i legami visibili e invisibili tra le persone e il valore della scrittura come atto in sè.
    "L'apparente somiglianza con Quel che affidiamo al vento poteva essere un ostacolo, ma il potenziale narrativo mi è sembrato immenso soprattutto perché questa volta il mezzo non è la voce, ma la scrittura per la scrittura e forse è questo che mi ha affascinata di queste lettere. È scrittura purissima, fatta per pensare meglio, esattamente come io concepisco lo scrivere" dice all'ANSA Imai Messina.
    Ma come trovi questi luoghi che si fatica a credere esistano? "Ce ne sono tantissimi in Giappone. È un paese che riesce a dare una forma più concreta alle cose poetiche nel senso che non scarta quello che viene considerato inutile. Un ufficio postale diventa una sorta di scrigno, una cassaforte di parole di sconosciuti ad altri sconosciuti, lette ad altri sconosciuti ancora". E proprio dell'importanza che ha nella nostra vita quello che non conosciamo e all'invisibile è dedicato il libro.
    "Entrare nell'ufficio postale alla Deriva è stata una sorta di epifania" per Imai Messina, ha visto che cosa significava concretamente, non filosoficamente il concetto di dare valore a qualunque persona al di là del suo merito, al di là del rapporto di conoscenza. Mi sono accorta di quanti sconosciuti avvolgessero la mia vita" racconta la scrittrice.
    "La vita delle persone è fatta soprattutto da sconosciuti. Se dai valore alle persone solo sulla base del fatto che le conosci lasci fuori tutta l'umanità. Spesso si pensa al 'che cosa serve' e questo è veramente poco lungimirante. La maggior parte delle cose che ci sono nel mondo sono invisibili ma sono reali, esistono" sottolinea.
    Risa si è offerta di catalogare le lettere arrivate in dieci anni all'Ufficio postale alla Deriva. Un compito enorme e in fondo spera che alcune di quelle parole siano indirizzate a lei.
    Dal padre postino ha imparato a prendersi cura delle cose, mentre dalla madre, che spesso abita una realtà tutta sua, ha appreso l'amore per la poesia e l'invisibile.
    "Il rapporto padre-figlia è un tema a cui mi sto avvicinando.
    Sto andando in quella direzione però ci vogliono alcuni anni di vita tra un romanzo e l'altro. Avrà grossi risvolti autobiografici, con Italia e Giappone. Il rapporto di Risa con suo padre è molto diverso da quello che avevo con il mio del quale avevo molta paura, però mi affascina anche una relazione di ammirazione. Per affrontare un argomento devi abbracciare punti di vista completamente diversi. In questo percorso mi sto facendo accompagnare anche da letture di scrittrici del Novecento perché da sola ho un po' paura delle ripercussioni emotive".
    'Tutti gli indirizzi perduti' è un libro sui legami in cui le lettere, rispetto all'email, sono veicoli di pensieri diversi.
    "L'email ha il vantaggio della velocità, dell'urgenza della comunicazione. Scrivere a mano diventa quindi una scelta, la lettera è veicolo di comunicazioni diverse".
    Parteciperai al Premio Strega 2025? "Non lo so. Se mai sarà non lo deciderò io. Dovrei essere trascinata dentro. Il mio lavoro è scrivere". Il prossimo libro, annuncia, "sarà per bambini, uscirà per Salani, credo a settembre. È come i campi che vanno coltivati diversamente a seconda degli anni".
   

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